Myanmar: l'ultimo Eldorado degli investitori?
L'ultima frontiera della globalizzazione: quasi del tutto chiuso all'occidente per decenni, il Myanmar è ricomparso a pieno titolo sulle cartine geografiche da meno di due anni e ha subito scatenato una sorta di corsa all'oro
Foto di Arianna Boldura, testi di Gianluca Di Donfrancesco
8. Alla scoperta del Myanmar / L'influenza del buddhismo
Il 90% della popolazione è buddhista e in Myanmar è perfettamente normale trascorrere nei monasteri periodi limitati di tempo, in genere nove giorni: ricchi o poveri, in tantissimi entrano e escono dalle strutture religiose più volte. Qui la vita segue le regole dei monaci, senza divisioni economiche o di classe: stesse tuniche, testa rasata, comunione del cibo. Quando fanno ritorno alle loro esistenze nei villaggi o nelle città, i laici continuano a sostenere i monasteri donando un pugno di riso o molto di più, dipende da quanto possono. Anche nella famosissima Shwedagon Pagoda (nella foto, una delle cappelle del complesso), a Yangon, accanto ai turisti sfilano centinaia di birmani che vi trovano un luogo di preghiera e del loro vissuto quotidiano.
Nello Stato del Rakhine, una lingua di terra stesa sul Golfo del Bengala, il buddhismo mostra però un volto diverso, quello nazionalista, che si accanisce contro la minoranza musulmana (5% della popolazione). Le violenze hanno causato 250 morti e più di 140milla profughi da metà del 2012. Circa 800mila musulmani Rohingya vivono in uno stato di discriminazione, privi del riconoscimento legale che invece è accordato alle altre minoranze.
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