Myanmar: l'ultimo Eldorado degli investitori?
L'ultima frontiera della globalizzazione: quasi del tutto chiuso all'occidente per decenni, il Myanmar è ricomparso a pieno titolo sulle cartine geografiche da meno di due anni e ha subito scatenato una sorta di corsa all'oro
Foto di Arianna Boldura, testi di Gianluca Di Donfrancesco
3. Alla scoperta del Myanmar / Ricchezze nascoste e grandi povertà
Il Myanmar è uno scrigno colmo di ricchezze: petrolio, gas, minerali, pietre preziose. E fa gola alle potenze economiche e alle multinazionali di tutto il mondo. La crescita del Pil (6,5% nel 2013, 6,8 nel 2014) è una delle più sostenute nella regione. Eppure gran parte della popolazione, specie nelle campagne, vive in miseria. Il Myanmar è il Paese più povero del Sudest asiatico, con quasi un terzo dei suoi 62 milioni di abitanti sotto la soglia della povertà.
Il Pil procapite (calcolato a parità di potere d'acquisto) è di 1.400 dollari, il 201esimo al mondo. Nelle zone rurali, dove vive il 70% della popolazione, l'incidenza della povertà è doppia rispetto alle città. La missione impossibile che parte della classe dirigente birmana si è data è governare lo sfruttamento delle immense risorse del Paese in modo che generi ricchezza per tutti, senza accrescere le disuguaglianze (nella foto, un villaggio di palafitte sul lago Inle).
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