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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2014 alle ore 13:55.

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Bruno Papignani (Ansa)Bruno Papignani (Ansa)

«Fate sì che alla domenica la gente possa andare a messa tranquilla». Se a pronunciare la frase ai microfoni di una emittente radio vicina alla curia bolognese fosse stato un sacerdote non ci sarebbe stato niente di strano. Il fatto è che a lanciare il pio appello è stato il segretario regionale della Fiom dell'Emilia Romagna, Bruno Papignani. Capello bianco ribelle, sigaretta in mano e sguardo severo, Papignani è una tuta blu 'dura e pura', di quelle da cui non ci si aspetta un appello al divino intervento.

A convincere il segretario a lanciare l'appello all'arcivescovo di Bologna, il Cardinale Carlo Caffarra, è stata la vertenza sindacale aperta in Ducati che vede sul tavolo della trattativa anche 28 domeniche lavorative previste per il 2014. «Difficile che passi», sintetizza Papignani poco prima di cercare sostegno nella curia. Che è, a ben vedere, mossa strategica se si considera che la stessa curia bolognese, da un paio d'anni erede del colosso dell'automazione Faac, mai si sognerebbe di mandare in fabbrica i suoi dipendenti nel giorno consacrato al Signore.

Tant'è il contratto integrativo che si discute tra sindacato e Ducati (da qualche mese entrata a far parte della galassia Audi), langue, anche se Papignani fa sapere che la Fiom non ha pregiudiziali verso le proposte dell'azienda e si aspetta, nel giro di qualche mese, di arrivare a un accordo. Ma senza domeniche in fabbrica: su questo non si transige. E se a convincere i tedeschi non dovessero bastare le terrene tute blu, tanto vale mettere le mani avanti, e appellarsi alla grazia divina.

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