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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2014 alle ore 13:40.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2014 alle ore 14:09.

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Papa Francesco ha cambiato, rinnovandola per i prossimi cinque anni, la nuova Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior, l'Istituto Opere Religione. Dei cinque cardinali che la compongono, soltanto uno - Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso - è stato confermato fra i componenti della precedente Commissione cardinalizia. Entra a far parte della Commissione - che non ha ancora un presidente - anche il nuovo Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin (che il 22 febbraio sarà nominato) cardinale. Poi ci sono i cardinali Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto e Santos Abril y Castello, arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore a Roma. Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ha riferito che «il presidente potrebbe essere nominato dalla stessa Commissione, nelle prossime riunioni».

Commissione ancora senza presidente
La precedente Commissione Cardinalizia di vigilanza sullo Ior era stata rinnovata a febbraio da papa Benedetto XVI dopo l'annuncio delle "dimissioni" di Benedetto XVI e poco prima dell'inizio della Sede vacante. Il presidente era l'allora Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Insieme a Bertone escono dalla commissione anche Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa; Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile; Telesphore Toppo arcivescovo di Ranchi in India. Il mandato di Bertone e degli altri cardinali alla vigilanza dello Ior in teoria sarebbe stato quinquennale, ma la durata fisiologica è diventata "politicamente" insostenibile con un nuovo Papa: è chiaro che il papa latinoamericano ha voluto scegliere personalmente secondo al propria sensibilità e i propri obiettivi di governo i cardinali da collocare in un incarico di tale importanza.

Il ruolo della commissione
I cardinali che vigilano sulla banca vaticana hanno una funzione di rilievo per la politica di trasparenza finanziaria che Bergoglio ha ereditato da Ratzinger e che intende perseguire con determinazione, come dimostra tra l'altro l'istituzione, lo scorso giugno, di una Commissione che studi riforma e rinnovamento dello Ior. Questo organismo cruciale è presieduto dal cardinale Raffaele Farina, salesiano con doti di riformatore, e ne fa parte ancora una volta Tauran. In luglio inoltre papa Francesco ha istituito anche una Commissione d'inchiesta sugli assetti finanziari dello Ior, per migliorarne le strategie, evitare sprechi di risorse e soprattutto garantirne la trasparenza. Questo board è composto da laici, esperti di materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative, già consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane o ecclesiastiche. Solo il segretario del board è un ecclesiastico, mons. Lucio Angel Vallejo Balda.

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