Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 06:44.

My24


MILANO
Il gruppo Esselunga continua a macinare record, anche per il numero di occupati. Nel 2013 il fatturato ha sfiorato il picco dei sette miliardi e gli occupati, con una crescita di 400 addetti, hanno superato la boa dei 20.600 e nel biennio 2014-15 dovrebbero salire, secondo le stime aziendali, di altre 2mila unità.
L'azienda reagisce alla stagnazione dei consumi premendo l'acceleratore dello sviluppo commerciale (con tutti i problemi connessi alle location e ai permessi). E per il biennio 2014-15 dovrebbero aprire una decina di negozi: ad Aprilia, Firenze, Torino, Novara, Milano. Se poi si sblocassero anche quelli di Genova e Mantova (vicino a Palazzo Te) le nuove aperture sarebbero superiori a dieci e i nuovi occupati andrebbero oltre i 2mila. Oggi il network commerciale conta su 145 negozi localizzati nel Nord Italia oltre a 61 bar Atlantic e 34 profumerie EssereBella e Olimpia Beauté. L'anno scorso la catena lombarda ha avviato a Parma uno stabilimento per la produzione di pasta fresca e pasticceria secca che, a regime, occuperà 200 persone.
Il bilancio di Supermarkets Italiani (che controlla Esselunga spa) non è ancora pronto, ma la catena di Bernardo Caprotti stima che nel 2013 il fatturato consolidato superi i 6,9 miliardi (forse 6,95 miliardi): l'incremento è stato dell'1,7% a rete commerciale costante (a Natale è stato aperto un punto vendita a Porta Nuova, a Milano). Un risultato positivo se si considera che il mercato del grocery (iper+super+libero servizio) nel 2013 si è contratto, a valore, del 2,1%.
Il risultato operativo 2013 è stimato in oltre 300 milioni, «in contrazione anche a seguito della politica prezzi applicata - sostiene l'azienda -. Mentre i fornitori hanno praticato aumenti dell'1,8%, Esselunga ha mantenuto per i propri clienti gli stessi prezzi del 2012, cioè ha venduto a inflazione zero». Non è possibile certificare se l'inflazione nel carrello di Esselunga sia stata realmente zero, ma di certo l'utile operativo (che tiene conto anche di ammortamenti e svalutazioni) è stato eroso di una sessantina di milioni. Nel 2012 a fronte di minori vendite per 80/100 milioni l'utile operativo è stato superiore di una sessantina di milioni; nel 2011 i ricavi erano ancora minori (6,63 miliardi) e gli utili operativi arrivavano a 376 milioni. L'azienda quindi perde progressivamente redditività, presumibilmente la sacrifica, in parte, per mantenere e migliorare le vendite.
La catena commerciale destina ingenti investimenti nello sviluppo commerciale: nell'esercizio 2012 Supermarkets Italiani ha speso 76 milioni per i nuovi negozi di Garbagnate Milanese, Sesto San Giovanni e Torino Traiano e per l'ampliamento di Bologna Santa Viola, Canova, Lecco, Losanna e Lucca San Concordio. Oltre a 14 milioni per il completamento del magazzino automatico di Biandrate e il mantenimento della rete di vendita.
Nel quinquennio 2008/12, Esselunga ha realizzato profitti per 1,1 miliardi con un buon autofinanziamento, ma ha fatto anche ampio ricorso al credito per gli investimenti. A dicembre 2012 la catena aveva 550 milioni di debiti residui con un covenant debito finanziario netto/ebitda di 3,5. Sempre rispettato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://emanuelescarci.blog.
ilsole24ore.com/

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi