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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 13:15.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2014 alle ore 15:27.

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Metti una sera al tavolo Michela Murgia, scrittrice di successo e candidata alla presidenza della Regione Sardegna e la pasionaria di Forza Italia, Daniela Santanché, e sono scintille - anzi fuoco e fiamme - contro cui nulla hanno potuto neppure la inscalfibile padrona di casa di Otto e Mezzo, Lilly Gruber, e l'altro ospite di turno, il sempre controllato Pippo Civati del Pd. A dar fuoco alle polveri, con calma serafica e aplomb tutto isolano, è stata la scrittrice che numeri alla mano ha eccepito alla deputata berlusconiana il suo "conflitto di interessi sardo": con due diverse delibere il governatore sardo e suo collega di partito Cappellacci - sostiene la Murgia- ha affidato senza bando alla sua concessionaria pubblicitaria Visibilia, pagine pubblicitarie sul quotidiano Il Giornale con due commesse una da «136 mila euro e l'altra da 141,500 euro». Apriti cielo. Punta sul vivo dalle accuse alla Visibilia di sua proprietà, come da copione la reazione a denti e labbra strette della "Pitonessa" non si è fatta attendere.

Interrogando di rimando immediato la vincitrice del premio Campiello su l'entità esatta delle commesse a favore anche di altri quotidiani, il falco berlusconiano - a fronte dell'ammissione della Murgia di non conoscerli - le ha dato "dell'ignorante" che si deve invece informare prima di parlare, compatendo poi quei "poverini" di sardi, "messi male" che si trovano a dover scegliere di votare per "Sardegna Possibile" (la lista indipendente della scrittrice). «Lei è male informata cara signora - ha risposto - spero i sardi non votino una candidata alla presidenza della Regione con questo pregiudizio». Sguardi e stili lontani fra le due: e di rimando, la scrittrice non fa una piega.

Alla Murgia che evidenziava quindi l'assenza di linea politica del governo Cappellacci la Santanché all'attacco ancora con baldanza: «Un governo voi lo avete avuto. Il vantaggio fiscale che Cappellacci ha ottenuto per la Sardegna è fondamentale».

Al che la Murgia, per nulla intimorita e anzi placidamente assertiva in schiacciata: «Lei conosce solo una piccola parte della Sardegna, ma la Sardegna non è la costa Smeralda». Ancora la Santanché infastidita e perentoria: «Conosco la Sardegna, io frequento».

Tra tanto calor bianco alla Gruber restava ben poco da fare, poi la domanda finale alla Murgia su chi voterebbe in un ballottaggio ipotetico tra Renzi e Grillo. E qui la scrittrice, con il piglio delle sue pagine migliori: «Preferirei l'energia indisciplinata dei grillini ai nomi dell'apparato stantio. Una forza che ha preso il 27% alle elezioni non si presenta: un vero peccato». Inutile dire che i Cinquestelle in Sardegna non si presenteranno e l'autrice del pluripremiato Accabadora mira a intercettarne i voti. (E l'occasione della ribalta nazionale era imperdibile per portarsi avanti).

Dunque, come dicono dalle sue parti, con "calma e gesso" l'analisi d'affondo: «Difficile che gli elettori del Movimento 5 Stelle possano votare per centrodestra e centrosinistra». Anche perché, e nella definizione c'è indelebile il graffio autoriale: «Berlusconi è un pregiudicato e Renzi è uno spregiudicato».

E Civati? A lui le "commensali" infuocate hanno riservato solo attimi da interventi telegrafici.

stefano.biolchini@ilsole24ore.com

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