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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2014 alle ore 06:43.

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ROMA
Maria Chiara Carrozza lancia il sasso nello stagno. Gli scatti d'anzianità, l'unico modo di progressione economica nella scuola, «hanno fatto il loro tempo» e il tabù va affrontato. In sede di rinnovo del contratto, dove bisognerà «pensare ad altro» per migliorare le "carriere" e quindi le buste paga degli insegnanti.
Il messaggio, molto forte per il mondo della scuola, soprattutto per i sindacati, è stato "recapitato" dal ministro nel corso dell'audizione, ieri, dinnanzi alla commissione Istruzione del Senato, dove sono stati ripercorsi tutti i passaggi della tormentata vicenda "scatti". Il punto che Carrozza ha ribadito con forza è che questo modo di progredire "eonomicamente" solo per anzianità (e non per selezione e merito come nel resto del pubblico impiego) è molto costoso. Un'annualità vale circa 370 milioni di euro, e poi va mantenuta a regime. E le risorse non ci sono più. Infatti per recuperare gli scatti 2012 (che serviranno a "coprire" il mancato prelievo in tranche di 150 euro per chi è scattato nel 2013) si utilizzeranno quel che resta dei risparmi derivanti dai tagli dell'era Gelmini-Tremonti. Ma soprattutto si ridurrà nuovamente il «Mof», il fondo destinato al miglioramento dell'offerta formativa a vantaggio degli studenti. E quindi si penalizzeranno: attività aggiuntive, corsi di recupero, pratica sportiva, progetti nelle aree a rischio.
I fondi per il miglioramento dell'offerta formativa erano pari a 1.480 milioni (nell'a.s. 2010–2011). Poi sono scesi gradualmente fino agli attuali 984 milioni, e per il recupero dello scatto 2012 caleranno ulteriormente a circa 600 milioni. Di qui la necessità di cambiare. Che è la sfida che, con coraggio, Carrozza ha lanciato ai sindacati che incontrerà il prossimo 28 gennaio.
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