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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2014 alle ore 14:11.
L'ultima modifica è del 24 gennaio 2014 alle ore 14:38.

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Via libera della Camera al testo del dl Imu-Bankitalia, sul quale il Governo aveva posto la fiducia. I sì sono stati 335 , i no 144. Un deputato astenuto. L'ok è stato dato da Montecitorio sul testo uscito dalla Commissione e identico a quello approvato dal Senato.
Nel corso delle dichiarazioni di voto, si erano espressi a favore Pd, Ncd, Scelta civica, Psi e Minoranze linguistiche. Contrari invece Forza Italia, Lega Nord, M5S, FdI e Sel.

Ok definitivo la prossima settimana
Il disco verde definitivo di Montecitorio in seconda lettura al provvedimento che abolisce il pagamento della seconda rata dell'Imu 2013 sulle prime case (escluse quelle di lusso) e rivaluta le quote di Bankitalia, è atteso per la prossima settimana, dopo l'esame degli ordini del giorno in calendario lunedì. Il provvedimento scade il 29 gennaio.

Sit-in del M5S in aula per impedire voto fiducia
Nel corso della seduta odierna in Aula il Movimento 5 Stelle ha scatenato la bagarre. Durante la prima chiama sulla fiducia i deputati 5 stelle hanno alzato cartelli e inscenano un sit-in davanti alla presidenza dove si svolgeva la votazione. Il presidente di turno Luigi di Maio (anche lui M5s) ha invitato più volte i deputati a fermare la protesta. Alla fine ha espulso dall'Assemblea diversi deputati pentastellati e ha sospeso la seduta per 5 minuti.

Abolita seconda rata Imu 2013 nei Comuni con aliquota base
Sul tema casa, il decreto sul quale il governo ha incassato la fiducia della Camera prevede l'abolizione della seconda rata Imu 2013 per prime case e terreni agricoli e l'introduzione della mini-rata (la cui scadenza è fissata per oggi) che impone ai contribuenti che risiedono nei Comuni che hanno aumentato l'aliquota base Imu nel 2013, il pagamento del 40% del differenziale con l'aliquota base. Il provvedimento ha stanziato, inoltre, 2,164 miliardi per rimborsare ai Comuni il minor gettito dell'imposta municipale propria.

Quote di Bankitalia rivalutate per un importo di 7,5 miliardi
Quanto alla Banca d'Italia il decreto autorizza l'aumento di capitale, mediante utilizzo delle riserve statuarie, all'importo di 7,5 miliardi di euro. Le categorie di investitori che possono acquistare le quote sono: banche e imprese di assicurazione che hanno sede all'interno dell'Ue, fondazioni bancarie, enti ed istituti di previdenza e assicurazione con sede in Italia e fondi pensione. Nutrito il pacchetto di novità su Via Nazionale approvate dal Senato e confermate alla Camera. Le quote nominative, fissate inizialmente a 20mila euro sono state aumentate a 25mila euro. Inoltre, ciascun partecipante non può possedere una quota di capitale superiore al 3% (nel provvedimento uscito da palazzo Chigi la quota era fissata al 5%). Altre novità riguardano "l'italianità" di chi detiene le quote (chi perde questo requisito è obbligato a venderle) e la "onorabilità" di chi vuole acquistarne (in particolare si mantiene un 'diritto di veto' sui nuovi soci da parte del Consiglio superiore). Bankitalia, inoltre, dovrà riferire annualmente alle Camere in merito alle operazioni di partecipazione al proprio capitale. Ok anche all'allungamento da 24 a 36 mesi del periodo per adeguare le quote di partecipazione alle nuove regole. Inoltre, si precisa che il nuovo Statuto della Banca d'Italia è entrato in vigore lo scorso 31 dicembre e si applica al bilancio 2013.

Le coperture sull'Imu
Confermati, a copertura del provvedimento sull'Imu, gli aumenti al 128,5% degli acconti Ires e Irap per gli enti creditizi, finanziari e assicurativi e per la Banca d'Italia.

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