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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2014 alle ore 09:31.

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Marcialonga 2013 (Olycom)Marcialonga 2013 (Olycom)

CAVALESE - Dopo 40 anni la Marcialonga delle valli di Fiemme e di Fassa rappresenta ancora, a fine gennaio, uno degli appuntamenti sportivi più apprezzati dai fondisti di tutto il mondo. In queste ore alla vigilia dell'edizione 41 in programma domenica 26 gennaio nei Paesi delle due valli è il norvegese la lingua più parlata. Ma c'è un motivo ben preciso: degli oltre 7000 iscritti alla gara di fondo in tecnica classica di 70 Km i norvegesi iscritti sono quasi 2500 più dei 2257 italiani.

Seguono i 1550 svedesi, i 170 della Repubblica ceca e i cento russi. Una pacifica invasione che si traduce in circa 4 milioni di euro di incassi per il settore turistico delle due valli, una bella boccata d'ossigeno che allontana lo spettro della crisi per il calo di presenze nazionali. Oltre 1500 i volontari coinvolti in un'operazione mastodontica ossia stendere una lunghissima striscia di neve in circa 15 Pesi delle valli per permettere ai concorrenti di entrare quasi nei cortili delle case di Fiemme e di Fassa. E' proprio questa peculiarità che fa della Marcialonga una gara unica nel suo genere ed apprezzata così tanto dai norvegesi che fuori dai loro centri abitati usano comunemente gli sci stretti come unico mezzo di locomozione. Più che soddisfatto dei numeri il nuovo presidente della Marcialonga Angelo Corradini una vita tutta spesa all'interno dell'organizzazione e segretario del Tour de Ski che proprio sull'Alpe del Cermis offre da qualche anno a questa parte il suo finale spettacolare.

Oggi, sabato, cerimonia di inaugurazione, messa e manifestazioni collaterali come la Marcialonga story con abiti e sci d'epoca (sempre in prima fila l'olimpionico Franco Nones), la Minimarcialonga per i più piccoli e la Marcialonga Stars per i vip dello sport e dello spettacolo. Ma la gara vera è per domani e la distanza può anche giocare brutti scherzi. Non è ormai un mistero che un veterano, un campione come Cristian Zorzi detto "Zorro" ultimo frazionista nella 4X10 medaglia d'oro a Torino 2006 abbia ripiegato all'ultimo momento sulla Marcialionga Light di 45 Km temendo la distanza lunga. Non così Pietro Piller Cottrer e Silvio Fauner che corrono nel gruppo sportivo dei carabinieri e che per una volta hanno preferito mischiarsi alle migliaia di "bisonti" appassionati degli sci stretti. Silvio Fauner, in assenza di più giovani atleti, attende di partire per Sochi sperando in qualche dignitoso piazzamento. "Se dovessi scegliere un avversario tra quelli che più temo – confessa Fauner – direi che in testa alla classifica ci sono proprio loro: i chilometri".

Ma una gara nella gara è quella che, con strategie raffinate e anche qualche trucco, si combatte nelle retrovie. Tutti sanno che l'ultimo arrivato sarà festeggiato con una corona d'alloro e con migliaia di spettatori ancora sugli spalti in mezzo alle fiaccole della sera. Molti si nascondono e attendono che tutti siano passati. Poi, quando vedono arrivare da lontano le motoslitte della finanza che chiudono la gara rientrano sui binari per guadagnarsi la maglia nera. Anche queste sono le storie di Marcialonga.

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