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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2014 alle ore 14:40.
L'ultima modifica è del 28 gennaio 2014 alle ore 14:55.

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Franco Grillini (Olycom)Franco Grillini (Olycom)

Il conforto religioso ai malati, ricoverati nelle strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna, non è per niente a buon mercato: anzi costa alle casse della Regione 2,2 milioni di euro l'anno.

Un mezzo sproposito, secondo il consigliere Franco Grillini (ex numero uno dell'Arcigay) che, accogliendo le segnalazione dell'Unione Atei e Agnostici Razionalisti, ha presentato una domanda di attualità alla presidenza circa il denaro che dalle casse di viale Aldo Moro esce con direzione ecclesiale.

"E' una cosa allucinante – spiega Grillini, che ci tiene a precisare di essere un ateo convinto – come in un periodo di spending review, per cui la Regione Emilia Romagna deve rinunciare a 750milioni di euro destinati alla sanità e sia costretta a tagliare centinaia di posti letto, la sola voce che non viene limata sia quella relativa al rimborso per i sacerdoti che fanno assistenza religiosa negli ospedali e, cosa ancor più agghiacciante, nelle cliniche private". Secondo i dati forniti al consigliere di Lib-dem nella risposta letta dal sottosegretario alla presidenza, Alfredo Bertelli, la somma erogata dall'amministrazione regionale agli ecclesiastici che si aggirano nelle corsie è più o meno la stessa dal 2010 ad oggi.

"E sia chiaro – continua Grillini – è un privilegio che tocca solo ai cattolici: se rappresentanti di altre fedi fanno assistenza in ospedale lo fanno da volontari e questo è profondamente ingiusto". Piuttosto seccato, il consigliere, ha così presentato una risoluzione immediata con la quale chiede che la Regione si impegni ad abolire il privilegio (o alla peggio ad estenderlo anche a chi non indossa la tonaca ma dà conforto ai credenti di un'altra religione) e, ancor prima, ad abolire quella Legge che regola questi rimborsi.
La legislazione in materia, in realtà, è piuttosto complessa e regolata sia a livello centrale che locale da tre diversi, e complementari, provvedimenti: due nazionali (datati 1978 e 1984) e uno regionale licenziato nel 1989.

Prima di levare gli scudi, come verrebbe istintivo fare davanti a questi milioni di euro dati ai sacerdoti emiliano romagnoli di servizio negli ospedali, che sono comunque un centinaio, va rilevato come alla voce 'Sanità' del bilancio dell'Emilia Romagna corrisponda una cifra a nove zeri: 9miliardi di euro, ripartiti tra le varie strutture del territorio.
"Certo – conviene infine Franco Grillini – 2.2 milioni rispetto a 9 miliardi possono sembrare poco, ma se si considerano le difficoltà in cui versano gli italiani, credenti o no, resta uno sproposito".

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