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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 08:25.
L'ultima modifica è del 29 gennaio 2014 alle ore 09:55.

NEW YORK - Potrebbe essere il testo di una canzone di Giorgio Gaber: San Siro, il tram numero 15 per Corso Vercelli, la Pizzeria Da Gino che ha lasciato il segno indelebile per la bontà della pizza nel ricordo di un teenager americano che ha passato la tarda infanzia e prima adolescenza a Milano.
Ma neppure Gaber avrebbe potuto immaginare il finale con una catena di pizzerie in Minnesota e una moglie svedese per il teenager cresciuto e un invito nel palco della First Lady americana Michelle Obama per il discorso sullo Stato dell'Unione a Washington, in Parlamento riunito in seduta plenaria, con una menzione speciale davanti alla Nazione americana da parte del presidente Barack Obama in persona.
Ma la storia è vera. È la storia di John Soranno, nonno originario dell'Italia centrale, piccolo imprenditore con 9 pizzerie a St. Paul in Minnesota che ha fatto scattare una corda nella testa del presidente americano: ha aumentato prima di tutti il salario minimo a 10 dollari all'ora, per generosità nei confronti dei suoi dipendenti e per incentivarli a restare: «Non vogliamo perdere la nostra forza lavoro addestrata e vogliamo che siano contenti, solo così il nostro business può crescere bene». Parole d'oro per il presidente, che ieri nel suo discorso sullo Stato dell'Unione ha ripetuto cose simili quando ha proposto di aumentare il salario minimo a 10,10 dollari dopo che era rimasto fermo per quasi 5 anni a quota 7,25.
Il Sole 24 Ore ha parlato con il signor Soranno, ex dipendente della Delta prima della fusione con la Norhtwest che 18 anni fa ha coronato il sogno della sua vita, ha aperto una piccola pizzeria vicino a casa che doveva assomigliare a quella Da Gino. Ma cominciamo con ordine.
Signor Soranno, come è andata ieri sera?
Come è andata? Una grande emozione. Ancora non potevo crederci seduto di fianco alla First Lady, la signora Michelle Obama, gentilissima, cordialissima; applaudito dal Congresso, portato ad esempio dal presidente degli Stati Uniti.
E tutto grazie a un percorso quotidiano sul tram numero 15....
Sì, sono arrivato a Milano a 7 anni. Mio padre lavorava per la Gillette ma poi gli hanno offerto un impiego alla Braun a Milano e così ci siamo trasferiti. Abitavamo a San Siro. E tutte le mattine prendevo il tram numero 15 per andare a scuola, sulla strada o al ritorno mi fermavo con un amico a prendere la pizza Da Gino. Guardi, ci andavo tutti i giorni, era una pizza squisita con il forno a legna e a 15 anni quando siamo ritornati in America ho promesso a me stesso che ci avrei provato, che avrei aperto una mia pizzeria. C'èvoluto del tempo ma ci sono riuscito.
È tornato a Milano? È tornato in Corso Vercelli Da Gino?
Come no, solo che adesso non hanno più il forno a legna, hanno il forno elettrico, ma la pizza è buona lo stesso, il segreto è la pasta.
E lei ce l'ha in Minnesota il forno a legna?
Come no, tutte e nove le pizzerie che adesso ho aperto con il mio socio hanno il forno a legna: la mia pizza deve essere la migliore, pensi che ci abbiamo messo tre anni per trovare l'impasto giusto e 18 per arrivare dove siamo adesso.
Come si chiama la sua catena?
Punch
Punch, con un punch rum? Come un pugno?
No, come Pulcinella, la maschera di Napoli, volevano chiamare le pizzerie Pulcinella ma il nome era troppo difficile in inglese e dunque abbiamo usato la traduzione, Punch....
Quindi oltre a Milano anche Napoli è importante...
Come no...importiamo tutto dall'Italia, da Napoli in particolare, la mozzarella di Bufala, i pomodori giusti....tutto.
Ma perchè ha aumentato il salario a 10 dollari quando poteva tenerlo a 7 dollari?
Perchè ho capito che il presidente avrebbe deciso un aumento. Lo avevo letto da qualche parte. E allora ho pensato di partire prima per evitare di trovarmi sotto pressione all'annuncio, per giocare d'anticipo sulla concorrenza e per premiare i nostri dipendenti che sono bravissimi e molto bene addestrati....
Vede la Borsa nel suo futuro?
No. Mio figlio ha oggi 15 anni, quelli che avevo io quando sono partito. Spero che si interessi del nostro business. Voglio che l'azienda resti a gestione famigliare, mi pare che in Italia lo facciano in molti.
(hanno collaborato Francesca Berardi e Marco Valsania)
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