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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 13:04.
L'ultima modifica è del 29 gennaio 2014 alle ore 13:59.

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«Tutti i sindaci guardano con preoccupazione a quello che sta succedendo in parlamento su decreto Imu. Dovesse decadere avrebbe un impatto destabilizzante sulle nostre amministrazioni». Lo ha detto il presidente dell'Anci, Piero Fassino, dal palco dell'assemblea straordinaria dei sindaci in corso al teatro Quirino all'indomani dell'incontro al ministero dell'Economia per l'accordo su Tasi e Imu.

Dal governo prima inversione di tendenza
Con riferimento all'accordo siglato con il governo sulle detrazioni sulla casa (i Comuni riceveranno 700 milioni come indennizzo per la perdita di gettito dovuta al passaggio dall'Imu alla Tasi, ndr) Fassino riconosce che «c'è una prima inversione di tendenza che ci consente un'invarianza di risorse e, a partire da qui, si tratta di percorrere la strada di una nuova centralità e dell'autonomia degli Enti locali». E ricorda che i Comuni sono riusciti ad ottenere le stesse risorse del 2013 anche per il 2014.

Ok esecutivo a superamento patto stabilità in piccoli Comuni
Fassino ha annunciato inoltre che il governo ha dato parere favorevole alla richiesta dell'Anci di superamento del patto di stabilità interno nei piccoli Comuni e l'esecutivo.
«Abbiamo acquisito l'allentamento generale del patto di stabilità per 1 miliardo di euro e un ulteriore allentamento per i piccoli comuni che si avvicina al superamento del patto per i piccoli comuni - ha detto Fassino - Noi abbiamo chiesto il definitivo superamento e il governo si è detto favorevole, ma ciò richiede una concertazione con le regioni. Chiederemo un confronto con le regioni». Il superamento del patto di stabilità per i piccoli Comuni è una soluzione che, secondo Fassino, «consentirebbe a quasi 5mila comuni di essere liberati» dai vincoli.

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