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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2014 alle ore 07:31.
L'ultima modifica è del 31 gennaio 2014 alle ore 07:47.

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Ballano 15 milioni
Euroco, «raccomandata» a Lentjes da Mercuri, sembra svolgere un ruolo chiave nelle relazioni tra gruppo Gea e gruppo Falck, con cui vanta «contatti ad alto livello». Secondo Gea (circa 5 miliardi di ricavi e 20mila dipendenti), i rapporti tra Euroco e Falck sono così stretti da indurre la blasonata azienda milanese ad accettare la «proposta di Lurgi per il Progetto Sicilia nonostante questa fosse del 40% più elevata di quella dei concorrenti». Dai documenti risulta che, ai responsabili di Gea che chiedono a Euroco come ha speso 15 milioni di euro, il general manager della stessa Euroco dichiari «di non potere escludere che pagamenti impropri fossero stati fatti a Falck-Actelios o a Pianimpianti o a pubblici ufficiali in Italia, replicando che queste domande dovevano essere fatte ai suoi consulenti, tra cui il signor De Santis».

Il ruolo di De Santis
L'imprenditore pugliese è presumibilmente il «contatto di alto livello» di cui parla Mercuri. De Santis ha relazioni molto influenti. Ha un collegamento con l'Enel di Chicco Testa e Franco Tatò, i due manager espressi dal primo governo Prodi. Enel Spa e la Italgest di De Santis sono dal 2001 azionisti di Elettroambiente, la società mandataria delle associzioni temporanee di imprese che hanno avuto aggiudicate due delle quattro gare. Enel Spa possiede il 70,48% di Elettroambiente; la rimanente quota è di Italgest. E ai due raggruppamenti di imprese, che assumeranno il nome di Tifeo e Platani, partecipa direttamente anche Enel Produzione. De Santis gode, inoltre, di un contesto politico estremamente favorevole. D'Alema, con il quale è comproprietario dell'imbarcazione Ikarus, dopo l'esperienza di Palazzo Chigi ha assunto la presidenza dei Ds, quindi conta ancora molto. Per lui è insomma un veleggiare con il vento in poppa.

Concorrenza a tavolino
C'è poi il rapporto con Falck Spa, che con l'Amia del Comune di Palermo s'è inserita nella gara per l'inceneritore di Bellolampo, subentrando ad Elettroambiente. Apparentemente Falck ed Elettroambiente sono in competizione l'una con l'altra, perché mandatarie di differenti associazioni temporanee di imprese. Nella realtà, come emerge dal procedimento del 2013 dinanzi al Tar di Palermo, hanno molto in comune. I due raggruppamenti guidati da Elettroambiente e quello guidato da Falck risultano costituiti tutti in una stessa data, il 25 ottobre 2002, presso lo stesso notaio di Tivoli; risultano assistiti da un deposito cauzionale della stessa entità rilasciato dallo stesso istituto di credito; hanno presentato deduzioni identiche verso un raggruppamento avversario e affidato la propria rappresentanza ad Amia durante la procedura di gara. Non c'è dunque da meravigliarsi se nel 2003 Enel si accorda con Italgest per cedere Elettroambiente a Falck. Da quel momento il gruppo milanese è a capo di tre dei quattro raggruppamenti che si sono aggiudicati le gare. De Santis esce di scena, ma stando ai documenti di Gea continua a mantenere un ruolo dietro le quinte attraverso Euroco.

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