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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2014 alle ore 06:46.

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PARIGI. Dal nostro corrispondente
Dopo le voci e le indiscrezioni, è arrivata la conferma ufficiale dei dissensi interni alla famiglia Peugeot sulle modalità di salvataggio del gruppo Psa (Peugeot-Citroen). Lo scorso 27 gennaio, come ha rivelato il quotidiano Les Echos, il presidente Thierry Peugeot ha inviato una lettera al cugino Robert, che guida la holding familiare Ffp, contestando l'accordo che si sta profilando sull'aumento di capitale da tre miliardi. Con l'ingresso del partner cinese Dongfeng e dello Stato, la conseguente diluizione della quota in mano alla famiglia e la creazione del cosiddetto "leone a tre teste", cioè con tre azionisti alla pari (ciascuno con il 14% circa del capitale).
Va ricordato che attualmente Ffp detiene il 25% dei titoli e il 39% dei diritti di voto. L'intesa sancirebbe di fatto la perdita da parte della famiglia del controllo della società, per la prima volta dalla nascita.
Thierry è da sempre sostenitore di un'altra soluzione e cioè quella di un ricorso al mercato. Che consentirebbe comunque ai cinesi di entrare – sia pure con una quota più bassa, intorno al 10% – ma soprattutto alla famiglia di partecipare all'operazione e mantenere il controllo del gruppo. Una soluzione il cui successo sarebbe garantito da JP Morgan.
«Mi preoccupa – scrive Thierry nella lettera – la strategia di disimpegno da Peugeot che mi sembra tu stia perseguendo. Penso invece che la famiglia debba continuare a sostenere la società e non a disinteressarsene». Il presidente lamenta inoltre la scarso attivismo di Ffp nel negoziato in corso, «totalmente gestito dalle banche incaricate, senza contatti diretti con Dongfeng».
Una maggiore presenza, fa capire Thierry, avrebbe forse impedito l'inserimento nell'ipotesi d'accordo di clausole particolarmente penalizzanti per la famiglia, quali l'abolizione dei diritti di voto doppi e l'impossibilità, per i tre futuri grandi azionisti, di aumentare la loro quota nei prossimi dieci anni.
L'impressione è comunque che quella di Thierry Peugeot sia una battaglia ormai persa. Intanto Psa ha annunciato il taglio di circa 700 posti nell'impianto di Poissy, con la cancellazione di una linea di produzione della 208.
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