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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2014 alle ore 06:44.

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ROMA
Alcune intese ci sono state già ieri: tra la società turca Sun e l'italiana Turboden per lo sviluppo di centrali geotermiche in Turchia. Sono pronti a partire per l'area di Smirne i tecnici dell'italiana Isopack, azienda romana che lavora nel campo dell'isolamento termico: le sue tecnologie molto specializzate sono ciò che serve alla Intem Costruzioni per un investimento immobiliare che sta realizzando. Circa 1.500 incontri faccia a faccia tra le imprese, due seminari focalizzati uno su infrastrutture e l'altro sull'energia, rinnovabili comprese.
Un pomeriggio operativo, dopo che in mattinata le istituzioni italiane e turche avevano condiviso lo stesso obiettivo: aumentare i rapporti economici tra i due Paesi. «Non abbiamo problemi politici da risolvere, tra Italia e Turchia c'è molto da sviluppare nell'economia, commercio, investimenti: 20 miliardi di interscambio sono pochi, come sono pochi i 4,5 miliardi di investimenti», ha detto il presidente turco Abdullah Gul, ricordando di essere in Italia su invito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha visto mercoledi.
Ieri il focus è stato l'economia, nel primo "Matching Italia-Turchia" promosso da Network Globale, l'Agenzia di Roma per l'internazionalizzazione del sistema camerale, di cui è presidente Aurelio Regina. Erano presenti 180 imprese italiane, un centinaio turche. «Vorremmo rivederci tra un anno in Turchia», ha detto Regina sottolineando le analogie tra le due economie, basate sulle Pmi, e il potenziale di crescita dell'economia turca: trasporti, infrastrutture, costruzioni, energia, specie le rinnovabili.
Gul ha aperto le porte. Ed ha rimesso sul tavolo l'adesione della Turchia alla Ue, contando sul sostegno dell'Italia durante il nostro semestre di presidenza Ue. Sostegno che ci sarà, come gli ha detto l'altro ieri Napolitano ed hanno ribadito ieri il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ed il viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda. Che ha anche rassicurato il presidente turco sul tema degli accordi di libero scambio europei: «Proporremo nel nostro semestre di presidenza che la Turchia sia tenuta informata sugli accordi di libero scambio. Dal momento che esiste un'unione doganale tra Ue e Turchia, hanno effetti indiretti anche su di loro», ha detto Calenda, aggiungendo che nel provvedimento Destinazione Italia c'è una parte specifica su "Iniziativa Istanbul".
In Turchia operano un migliaio di imprese italiane, da noi circa 43 aziende turche. Secondo Bonino la collaborazione non deve limitarsi all'interscambio commerciale e a questo punta l'iniziativa di governo. Quanto ai visti, problema sollevato sia da Gul sia dagli altri esponenti turchi – il vice primo ministro Ali Babacan, e Rifat Hisarciklioglu, presidente dell'Unione delle camere di commercio – Bonino ha detto che il Governo ha semplificato le procedure per imprenditori, studenti, ricercatori ed altri, ma che ci sono anche regole Schengen: «Problemi da superare, sono una complessità».
Anche perché, come ha sottolineato Regina, l'importanza della collaborazione economica tra i due Paesi è finalizzata anche ad aprire mercati limitrofi oltre quello turco: «Progetti comuni verso l'Europa e verso il Mediterraneo allargato, con la Turchia come Paese ponte».
I turchi hanno voluto sottolineare come i recenti problemi valutari e le vicende politiche non stanno intaccando la solidità dell'economia, che cresce da anni a ritmi sostenuti. È vero che la bilancia dei pagamenti turca è in deficit, ed è proprio sull'energia, la voce più negativa, che l'Europa può raggiungere con la Turchia, ha detto Gul, la sicurezza energetica, grazie al gas e al petrolio del Caucaso e del Medio Oriente.
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