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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2014 alle ore 08:18.

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Strade allagate, alberi caduti, tetti di case crollati, auto sott'acqua, forti disagi al traffico. È il bilancio del nubifragio che ha messo in ginocchio la capitale. L'ennesimo, frutto anche della scarsa manutenzione ormai decennale, di città e territorio. La pioggia battente ha interessato la parte nord e il quadrante sud, creando nelle prime ore del mattino già notevoli difficoltà alla viabilità e numerosi allagamenti. Migliaia le richieste di interventi e le chiamate giunte ai numeri di emergenza. Tragedia sfiorata nel quartiere Aurelio, dove una frana ha travolto alcune baracche di immigrati, salvati dai vigili del fuoco. Una donna incinta soccorsa grazie a un gommone della Protezione civile. Tanti gli allagamenti per l'esondazione di un torrente a Prima Porta, sospesi i collegamenti ferroviari tra Roma Termini-Fiumicino Aeroporto. Treno deragliato per uno smottamento sulla Roma-Viterbo senza feriti. Un pedone travolto ed ucciso da un'auto in via Appia. Continua intanto in queste ore a crescere il livello del Tevere giunto ieri in serata a 12 metri nella zona di Ripetta. «Roma, come gran parte del Centro, è stata investita da un fenomeno di portata eccezionale, che i meteorologi definiscono alluvione lampo», ha ricordato il sindaco Ignazio Marino, che stamane aveva convocato in Campidoglio una speciale unità di crisi.
Tante anche le zone colpite dai disagi, anche se il litorale e il quadrante nord della capitale sono state quelle più bersagliate. Allagati perfino alcuni corridoi delle tre palazzine del Tribunale. E all'ospedale San Camillo interventi chirurgici sospesi per i continui sbalzi di corrente. Black out anche alla Galleria nazionale d'arte moderna. Nella zona di Prima porta abitanti sui tetti a causa dello straripamento di un torrente,cinquanta cittadini evacuati dalle proprie abitazioni. Traffico in tilt sulle maggiori arterie della capitale, dal Grande raccordo anulare alle consolari. Molte le auto finite sott'acqua. Chiuse per ore le stazioni di Lepanto e Flaminio della metro A. «Il Cnr ha detto che si tratta di un evento eccezionale, che ha portato fino a 130 millimetri di precipitazioni ed é chiaro che le zone più esposte sono più in sofferenza» ha spiegato Marino durante un sopralluogo a Prima porta e poi ad Ostia Antica dove l'acqua ha raggiunto il livello di 70 centimetri. Situazione che si ripete per il dissesto idrogeologico del territorio. «Il disastro che si è abbattuto su Roma non chiamatelo calamità naturale ma è frutto delle scelte urbanistiche folli fatte nel passato, che hanno cementificato il territorio e occluso i canali di drenaggio delle acque» ha spiegato il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli. «È necessaria per Roma una grande opera di manutenzione del territorio e di stop all'espansione urbanistica e del cemento». L'allerta della Protezione Civile prosegue per le prossime 36-48 ore.
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