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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2014 alle ore 10:50.
L'ultima modifica è del 04 febbraio 2014 alle ore 22:09.

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Enrico Letta con l'emiro del Kuwait Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Sabah (Ansa)Enrico Letta con l'emiro del Kuwait Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Sabah (Ansa)

L'attenzione degli investitori esteri sull'Italia è la risposta al disfattismo dilangante in Italia. È questo il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio Enrico Letta, durante la conferenza stampa da Kuwait City. Dopo il viaggio nei Paesi del Golfo, il premier torna ora a Roma. Il capo del Governo manda un messaggio alle imprese: «Il governo sta facendo bene, sta portanto a casa risultati. Spero che Confindustria colga quel che è successo in questi giorni e dia giudizi non solo di disfattismo, come in questi giorni».

Regina: non siamno disfattisti, descriviamo la situazione
«Il governo deve impegnarsi come ha detto alle Camere. Con la legge di stabilità non ha saputo tradurre in pratica gli intendimenti per cui è nato. Sul carico fiscale e sui costi del lavoro ci saremmo aspettati maggiore incisività. Non credo che possiamo essere accusati di essere disfattisti perché noi stiamo solo mettendo in luce la situazione del Paese», ha detto Aurelio Regina, vicepresidente di Confindustria, rispondendo da Ballarò ad Enrico Letta critico rispetto a quanto aveva detto il presidente degli industriali Squinzi in merito all'operato del governo,

Giovedì la direzione del Pd
Gli accordi sottoscritti nel Golfo, ha detto Letta, «serviranno alle imprese italiane a essere più forti: sono la migliore risposta al disfattismo imperante del nostro paese. Fuori dall'Italia credono in noi», ricorda. Per il presidente del Consiglio la strada è quella giusta. Ora, spiega, sono pronto ad affrontare la discussione con gli alleati. Letta dovrà infatti definire con Ncd, Sc e, naturalmente, con il Pd i contenuti del patto di coalizione per blindare l'Esecutivo fino al 2015. Il capo del governo conferma che parteciperà alla direzione del Pd, in programma giovedì.

Accordi all'estero sono atti politica interna
Intanto però mette in evidenza che la strada per rilanciare l'economia del Paese passa anche dall'estero e dal coinvolgimento degli investitori esteri. «Sento molti ragionamenti, tra politica interna e politica estera: questa è politica interna, economica, industriale». Letta ricorda che «il Paese oggi è il mondo, non si ferma ai confini nazionali».

Fondi Kuwait per rilancio imprese Italiane
L'investimento che il Kuwait farà in Italia, pari a 500 milioni di euro, sarà utilizzato per «capitalizzare, rilanciare e aiutare le imprese italiane», spiega il presidente del Consiglio.

Strada giusta.Pronto affrontare discussioni con alleati
Letta confida: «Torno a Roma dopo questi giorni nel Golfo ancora più determinato che la strada intrapresa per fare ripartire il nostro paese è quella giusta: ne parlerò nelle discussioni che avremo con alleati, dentro il Pd e i nostri partiti».

Ue incalzi su corruzione, abbiamo lavoro pronto
Dopo la bocciatura dell'Italia da parte della Commissione europea sulla piaga della corruzione - nel nostro Paese le mazzette valgono 60 miliardi l'anno - Letta replica. «Penso che sia giusto che Bruxelles frusti i paesi e anche l'Italia su temi come corruzione e legalità, temi molto forti. Lavoreremo, nei prossimi giorni vedrete elementi, ne parleremo a Roma, sono dossier su cui abbiamo da tempo un lavoro pronto», conclude.

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