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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2014 alle ore 06:43.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:58.

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ROMA
Parte ma non decolla la trattativa sindacale sul piano di ristrutturazione Alitalia.
L'amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, ha incontrato ieri sera i sindacati chiedendo una trattativa veloce, ma non si è entrati nel merito. Solo oggi alle 18 riprenderà il confronto. I sindacati dei piloti Anpac e autonomi degli assistenti di volo (Anpav e Avia) hanno minacciato di proclamare 24 ore di sciopero «se la compagnia sceglierà la strada dell'ambiguità con la politica dei due forni e delle convocazioni sui doppi tavoli».
Il piano presentato da Alitalia prevede la cassa integrazione a rotazione e i contratti di solidarietà per due anni per poco più di 2.300 lavoratori, per un risparmio di costi pari a 128 milioni di euro l'anno, equivalente a 1.900 addetti a tempo pieno. Nella cigs a rotazione sarebbero coinvolti oltre 5mila dipendenti, tutti di terra, per piloti e assistenti di volo ci sarebbero la solidarietà.
I sindacati dei piloti e gli autonomi accusano i confederali di ricercare la sottoscrizione di un «fantomatico contratto collettivo nazionale di settore», da estendere anche alle altre compagnie italiane. Intanto Meridiana, la seconda compagnia nazionale, posseduta dall'Aga Khan, è uscita dall'Assaereo, l'associazione di cui ormai fa parte solo Alitalia.
«Continuiamo a lavorare ad una soluzione che sono convinto arriverà presto», ha detto Del Torchio. «Credo ci sia la disponibilità di tutti ad andare avanti rapidamente». Sull'ipotesi di chiudere in settimana ha risposto: «Quanto prima». Ma la sensazione è che ci voglia ancora tempo.
Secondo il segretario generale della Uil Trasporti, Claudio Tarlazzi, «è una trattativa difficile ma c'è la disponibilità di tutti ad affrontarla nel modo più serio». Franco Nasso, segretario generale della Filt-Cgil, ha detto che è stato fatto «un calendario su tutti i temi della questione». Ha precisato che anche ieri «è stata esclusa la cassa integrazione a zero ore ed ora bisogna rivedere i termini della cassa integrazione a rotazione, che è una cosa abbastanza complessa».
Alitalia punta a chiudere in fretta perché la riduzione dei costi del personale è tra le condizioni del negoziato chieste da Etihad Airways per entrare nel capitale con un investimento stimato in circa 300-350 milioni di euro. Alitalia e Etihad hanno concordato di definire la verifica finale dei conti con la due diligence entro 30 giorni, il termine scade il 4 marzo. «L'accordo su Alitalia è un importante passo in avanti», ha commentato la deputata della segreteria del Pd Maria Elena Boschi. «Ora dobbiamo individuare il piano industriale adeguato al nostro paese puntando sul made in Italy».
Preoccupazioni per l'intesa con la compagnia araba vengono dalla Lega Nord e dal Consiglio regionale della Lombardia, che ha approvato una mozione presentata da Alessandro Alfieri (Pd) e dai gruppi Ncd, Forzxa Italia, Ldega, Pensionati, patto Cicico, Maroni presidente. La mozione chiede «un incontro urgente con il governo in merito all'avanzamento della trattativa tra Etihad e Alitalia e, in generale, sulle questioni che rischiano di incidere negativamente sul futuro degli aeroporti lombardi».
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