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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2014 alle ore 06:42.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:59.

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ROMA - Tutto bloccato, chissà per quanto tempo. Finisce così il pacchetto Rc auto contenuto nel decreto legge Destinazione Italia (Dl 145/2013, articolo 8): il tiro incrociato degli oltre 600 emendamenti contro il testo del Dl in vigore dal 24 dicembre, già frutto di faticosi compromessi, ha portato ieri mattina la conferenza dei capigruppo di maggioranza a decidere assieme al Governo lo stralcio dell'articolo dal Dl, per non rischiare di compromettere la conversione in legge dell'intero provvedimento. Tutto è rimandato a un disegno di legge, che potrebbe contenere anche una riforma organica. Ma che dovrà anch'esso passare indenne da pressioni di interessi che proprio lo stralcio dell'articolo 8 hanno mostrato pubblicamente di essere fortissime e trasversali a più di un partito.
Dunque, per ora è certo solo che, a partire dalla data di conversione del Dl, non saranno più in vigore le novità che erano state appena introdotte e che il nuovo Ddl contiene come base di partenza proprio le stesse novità. Le principali sono: sconti obbligatori per chi accetta di montare la scatola nera, di far ispezionare il veicolo prima di assicurarlo e di farsi curare le lesioni riportate in un incidente da medici di fiducia della compagnia; forti disincentivi economici a far riparare il veicolo da carrozzieri di fiducia (con spinta al risarcimento in forma specifica, cioè alla riparazione in officine convenzionate con le compagnie), cui si aggiunge il divieto di cedere loro il credito relativo al risarcimento (che l'artigiano poi negozia con la compagnia); piena prova dei dati della scatola nera per ricostruire la dinamica del sinistro; non utilizzabilità delle testimonianze che "spuntano" successivamente alla denuncia del sinistro; taglio da due anni a 90 giorni per la presentazione della denuncia e più tempo per le compagnie per le procedure ad essa successive.
Tutte novità rilevanti, anche se con più di un profilo di possibile illegittimità che avrebbero fatto rischiare anche aspri contenziosi (si veda Il Sole 24 Ore del 14 dicembre 2013 e del 27 gennaio scorso). E, soprattutto, di efficacia non decisiva su un problema grave come quello del caro-polizze Rc auto (uno studio promosso dall'Ania ha recentemente confermato che quelle italiane sono le più care d'Europa). Tanto che al ministero dello Sviluppo economico era già da mesi al lavoro un tavolo tecnico per arrivare, tra l'altro, alla riforma dei discussi meccanismi del risarcimento diretto e del bonus-malus.
Il fuoco di sbarramento degli emendamenti era venuto in prevalenza dal fronte delle associazioni dei carrozzieri contro risarcimento in forma specifica e divieto di cessione del credito. E infatti ieri lo stralcio è stato commentato favorevolmente con un comunicato congiunto, dal quale si evince soprattutto che tutte le sigle di categoria si sono compattate e unite ad alcune sigle rappresentative di medici legali, avvocati e periti, per vigilare sulle prossime mosse di Governo e Parlamento.
Ma anche dalla parte opposta le compagnie (che ieri hanno definito lo stralcio «un'occasione persa») continuano a premere per ribadire che per loro è urgente approvare le nuove tabelle che tagliano i risarcimenti per le lesioni permanenti gravi. Così ci si attende la reazione di altre associazioni, tra cui quelle delle vittime della strada.
Tutto ciò fa intravedere il rischio di un lungo stallo.
Lo stralcio ha "inghiottito" anche un emendamento governativo che avrebbe corretto le norme sui controlli automatici su strada contro l'evasione dell'obbligo di assicurarsi sulla Rc auto. Dunque, anche su questo lo stallo si prolunga, anche se il ministero delle Infrastrutture è pronto ad approvare gli apparecchi di controllo.
Nel frattempo, lo stesso ministero ha approntato la black list dei veicoli non assicurati, prevista dal decreto liberalizzazioni di due anni fa (Dl 1/2012). L'elenco, col quale "dialogheranno" gli apparecchi per individuare gli evasori, è stato formato incrociando i numeri di targa dei veicoli che si presumono circolanti (perché sottoposti alla revisione periodica) con quelli dei mezzi assicurati (che considera tali anche quelli con polizza scaduta da meno di 15 giorni). Il primo incrocio ha portato a individuare 3,8 milioni di posizioni "sospette".
Gli interessati, come previsto dal Dl 1/2012, riceveranno un avviso con invito a mettersi in regola entro 15 giorni, trascorsi i quali la black list viene trasmessa agli organi di polizia, il giorno 16 di ogni mese. È escluso che le polizie facciano controlli a domicilio di chi non risulta in regola: l'elenco servirà solo a far funzionare gli apparecchi nei controlli su strada.
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