Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2014 alle ore 17:57.
L'ultima modifica è del 07 febbraio 2014 alle ore 19:32.

My24

Sono troppi, ormai è il refrain, troppi i senatori e i deputati che siedono in Parlamento, vanno ridotti con risparmi notevoli per le casse pubbliche e per i cittadini. E mentre si discute da tempo di spending review e tagli ai costi della politica il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha già formulato la sua riforma del Senato in camera delle autonomie con 150 membri tra governatori, consiglieri regionali e sindaci dei comuni capolugo (un miliardo in meno di spesa.).

Ma a ben vedere i nostri parlamentari non sono poi così tanti. Il loro numero se paragonato a quello dei nostri vicini europei resta piuttosto basso: certo non in termini assoluti, perché in questo caso l' Italia, è seconda solo al Regno Unito, ma se il criterio è quello del rapporto con la popolazione, il nostro paese scende di molte posizioni, piazzandosi oltre il ventesimo posto. A stilare questa doppia classifica sull'"affollamento" delle Camere è stato il servizio studi del Senato, che ha messo a confronto i dati dei 27 paesi Ue, attraverso un prospetto comparativo numerico, assoluto e in relazione agli abitanti.

Germania la più virtuosa, ma l'Italia è solo ventiduesima

La classifica del numero di parlamentari in relazione alla popolazione vede le prime tre posizioni occupate da Malta con 16,4 "onorevoli" ogni 100mila abitanti, Lussemburgo (11,2) ed Estonia (7,6). Utlizzando questo criterio per arrivare alla posizione dell'Italia, che di parlamentari ne ha solamente 1,6 , bisogna scendere fino al ventiduesimo posto, dietro Danimarca (tredicesima con 3,2 parlamentari ogni centomila abitanti), Regno Unito (al diciannovesimo posto con 2,2 parlamentari). Meglio fanno la Francia, ventiquattresima (1,4) , Spagna e Olanda (con 1,3) e la Germania, "ultima" con meno di un parlamentare (0,9) sullo stesso campione. Se si passa invece ad analizzare la graduatoria in temini assoluti, l'Italia con 950 tra deputati e senatori è al secondo posto, dopo i 1.431 del Regno Unito. Seguita da Francia (925) , Germania (700) e Spagna (616).

Numero di parlamentari e dibattito sulle riforme

Il servizio studi del Senato ricorda anche le tappe del dibattito sulle riforme istituzionali in Italia dove si è discusso di riduzione del numero dei parlamentari (definito dagli articoli 56 e 57 della Costituzione), dibattito che si è aperto fin dagli anni ottanta. A partire, nella IX legislatura, dalla "Commissione Bozzi" (3o novembre 1983-29 gennaio 1985) che non formalizzò però su questo tema una propria proposta , così come non lo fece nella XI legislatura la "Commissione De Mita-Iotti" (1992-1994). La Bicamerale presiduta nel 1997 da Massimo D'Alema, aveva esaminato invece un progetto che indicava da 400 a 500 deputati e 200 senatori. Il primo testo di riforma che arrivò fino al referendum del giugno 2006, per essere bocciato, fu quello varato dal Parlamento nella XIV legislatura in cui era prevista una Camera composta da 518 deputati e 252 senatori. Nella legislatura successiva la bozza Violante (il testo unificato approvato alla Commissione affari costituzionali di Montecitorio) prevedeva invece 512 deputati e un Senato con composizione «di secondo grado» (salvo i sei senatori eletti nella circoscrizione Estero) ad elezione indiretta di 186 componenti. Nella scorsa legislatura infine l'aula del Senato arrivò ad approvare una proposta che prevedeva 508 deputati e 250 senatori. Abbassando il rapporto parlamentari ogni 100mila abitanti da 1,6 a 1,2.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi