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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 15:31.
L'ultima modifica è del 08 febbraio 2014 alle ore 21:04.

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Silvio Berlusconi (LaPresse)Silvio Berlusconi (LaPresse)

Le prossime politiche saranno un passaggio decisivo, «o la va, o la spacca». Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando in collegamento telefonico ad un comizio del presidente della Sardegna Ugo Cappellacci: «Con le prossime elezioni politiche, sarà un momento importante, si potrebbe dire o la va o la spacca: dobbiamo portare i moderati ad essere quello che sono nella realtà, la maggioranza del paese».

Nella giornata di sabato poi il leader di Forza Italia è intervenuto telefonicamente alla presentazione dei club Forza Silvio nella bassa friulana, ribadendo: «Dobbiamo ritornare tra la gente. In Italia, dopo 20 anni di attività politica, il nostro movimento ha conservato poco: dopo l'entusiasmo c'é stata la sclerotizzazione perché non ci siamo aperti alla gente». E allora, l'obiettivo per il Cavaliere sta in questo 'screenig' degli italiani al voto: «Su cento elettori, 40 non votano, 20 sono del Pd, 20 con noi, 20 con M5S. Fra i 5 Stelle ci sono diversi scontenti». Ho la speranza spiega che «quello che successe in due mesi nel '94 si possa ripetere» ha detto Silvio Berlusconi.

«Negli ultimi anni abbiamo avuto quattro colpi di Stato, la sospensione della democrazia», in particolare nel «1995 e nel 2011», quando «il governo eletto con maggioranza fu sostituito dal governo Monti che fece malissimo al nostro paese» ha detto Berlusconi che ha ribadito: la «Corte Costituzionale è in mano alla sinistra», una «situazione che deve cambiare».

Dal punto di vista dell'assetto istituzionale, il Cavaliere ha indicato che «il Presidente del Consiglio deve poter cambiare i ministri, deve poter sciogliere le camere, deve avere gli stessi poteri degli altri paesi occidentali», mentre oggi può «solo preparare l'Ordine del giorno». Inoltre, il Paese deve avere «una sola Camera» e deve «fare una legge entro 120 giorni al massimo» e il «Presidente della Repubblica deve essere eletto dai cittadini».

L'ex premier è tornato poi ad attaccare la magistratura: che ha definito «impunita, politicizzata» e che «controlla la politica». Toni sferzanti anche verso la sinistra: «Abbiamo una relazione agghiacciante: un milione di voti sottratti con i brogli. Per questo, due persone per ogni sezione dovranno restare vigili. Importante costituire sentinelle del voto per controllare la giustizia del voto. Si può cambiare l'assetto istituzionali se la gente voterà per un partito».

Incontrando a Milano i club di Forza Italia della Lombardia Berlusconi ha dichiarato: «L'euro per noi è una moneta straniera perché abbiamo rinunciato alla nostra sovranità monetaria». E ha aggiunto: «Dovevamo ottenere che la Bce diventasse una vera e propria banca centrale garantendo il debito pubblico di tutti i paesi e stampando monete quando ve ne fosse bisogno. La Germania pero' si e' opposta perche' aveva il terrore dell'inflazione». Nel corso del suo intervento durato circa tre ore, Berlusconi ha ripercorso tutta la sua carriera politica dal '94 ad oggi non mancando di attaccare la magistratura e intervallando i vari argomenti con diverse barzellette. A fianco a Berlusconi sul palco sedevano la coordinatrice regionale lombarda di Forza Italia Maria Stella Gelmini e il neo consigliere politico del partito Giovanni Toti oltre a Iva Zanicchi.

«Quando andiamo ai dibattiti politici - ha continuato - le nostre voci vengono sempre sovrapposte da quelle dei nostri avversari se non addirittura zittite. Ho quindi pensato di preparare uno studio con 25 persone da una parte e 25 dall'altra che discutono tra loro fino a non far capire nulla con in mezzo Iva a fare da arbitro. Quando il frastuono si fa assordante in quel momento abbiamo pensato di far uscire un uomo con un tamburo che zittisce tutti insegnando loro il rispetto e di come il dibattito politico debba avere delle regole». Un battuta finale Berlusconi l'ha poi rivolta a Giovanni Toti : «L'ho chiamato io, ho insistito io che venisse a darmi una mano. L'ho visto ieri sera in tv ed ha dato proprio l'immagine di uno di noi, di un moderato vero».

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