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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 19:27.
L'ultima modifica è del 10 febbraio 2014 alle ore 08:37.

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«Sconcertante». Così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha definito l'eventuale applicazione della legge antiterrorismo indiana (il Sua act) ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che comporterebbe una pena massima di 10 anni.

«L'eventuale richiesta di applicazione della Sua quale base di imputazione per i due marò, laddove dovesse essere confermata, sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma», ha precisato la Bonino sottolineando che il «Governo ritiene sconcertante tale riferimento» nel caso dei due marò trattenuti in India. L'Esecutivo - ha insistito il ministro degli Esteri - «farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l'assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte suprema indiana». E ha aggiunto che «il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è più forte che mai».

Le indiscrezioni sui media indiani
Il riferimento della Bonino è alle indiscrezioni riportate dalla stampa indiana in base alle quali per salvare i rapporti diplomatici con l'Italia, il governo indiano é pronto a invocare un capo d'imputazione meno grave per i due marò italiani detenuti per la morte di due pescatori in India. Accusa per cui nei loro confronti non sarà più invocato il passaggio della legge sulla sicurezza marittima (Sua act) che prevede in modo obbligatorio la pena di morte in caso di omicidio.

Secondo il «Times of India», il governo ha ordinato alla polizia investigativa della Nia (National indian agency) lunedì, nell'udienza dinanzi alla Corte suprema, di perseguire Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in base a un passaggio del Sua act che comporta una pena massima di 10 anni (l'ipotesi circolata finora era invece di ricorrere al comma G-1 che prevede obbligatoriamente la pena di morte per chi abbia commesso un omicidio in mare). Secondo «The Economic Times», i due militari potrebbero essere comunque incriminati per omicidio in base alla sezione 302 del Codice penale indiano che prevede l'ergastolo e, ma solo nei casi più estremi, la pena di morte.

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