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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 08:16.

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La Bce ha ripetuto ieri in una nota di agire all'interno del proprio mandato e il suo consigliere Yves Mersch ha dichiarato che la pronuncia della Corte non influisce sulla credibilità del piano. Mentre sui mercati le notizie da Karlsruhe sono state in genere interpretate come un elemento positivo, alcuni economisti, anche vicini alle posizioni della Bce, ammettono che la situazione non è del tutto chiarita. «Si crea un alto grado di incertezza - dice Marcel Fratzscher, dell'istituto Diw di Berlino - sulla capacità della Bce di agire». Secondo Guntram Wolff, della think tank di Bruxelles, Bruegel, la pronuncia crea una situazione difficile per la Bundesbank. Il presidente della banca centrale tedesca, Jens Weidmann, era stato l'unico consigliere della Bce a votare contro l'Omt e aveva poi testimoniato la sua opposizione davanti alla Corte.
Le conseguenze più rilevanti, dato che l'uso dell'Omt appare al momento improbabile, sono politiche, soprattutto a soli tre mesi di distanza dalle elezioni europee. Gli anti-euro di Alternative für Deutschland, che, dopo aver sfiorato l'ingresso al Bundestag nelle elezioni del settembre scorso, contano di entrare al Parlamento europeo, hanno dichiarato che si tratta di un «segnale fatale» di perdità di sovranità della Germania. Il deputato cristiano-sociale Peter Gauweiler, uno dei firmatari del ricorso, ha parlato di conferma dell'uso dei soldi dei contribuenti per il salvataggio dei Paesi indebitati. Le argomentazioni della Corte, seppure senza la forza legale di una sentenza, peseranno in campagna elettorale.
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I punti chiave e le conseguenze della decisione di Karlsruhe
OLTRE IL MANDATO
Violato il divieto di finanziare i bilanci nazionali
Con un voto di 6 contro 2, la Corte costituzionale tedesca ha affermato che il piano di acquisto illimitato di titoli di Stato annunciato da Mario Draghi nel settembre 2002 «eccede il mandato di politica monetaria della Bce e quindi vìola il principio che proibisce il finanziamento monetario dei bilanci nazionali».

PAROLA ALLA UE
La parola passa alla Corte
di Lussemburgo
Il parere sfavorevole tuttavia non ha portato a una e vera propria sentenza di contrarietà al piano Omt. La Corte ha infatto deciso di rinviare la decisione alla Corte di giustizia europea, ammettendo implicitamente i limiti della sua giurisdizione. È la prima volta nella sua storia che la Corte rimanda un caso ai giudici Ue.
I PALETTI
A quali condizioni l'Omt può essere accettato
La Corte spiega a quali condizioni il piano Omt potrebbe comunque essere considerato legale: non indebolisce le rigide condizioni chieste ai Paesi assistiti dall'Esm; non comporta una ristrutturazione del debito sovrano; non prevede acquisti illimitati di bond; non influenza i prezzi di mercato.
LE REAZIONI
La Bce «prende atto»
Commissione soddisfatta
La Bce, in una nota diffusa poco dopo l'annuncio dell'Alta Corte tedesca, ha preso atto della decisione e ribadito che il programma Omt ricade all'interno del suo mandato. La Commissione europea ha accolto con favore la scelta di rivolgersi alla Corte di giustizia europea, sottolineando che non era mai accaduto prima.
I PROSSIMI PASSI
Dalla Corte Ue un «sì»
che appare scontato
I tempi della Corte di giustizia Ue in genere sono piuttosto lunghi, in media sedici mesi. Tuttavia sulle questioni europee potrebbe essere più rapida: il pronunciamento sulla legittimità dell'Esm arrivò nel 2012 dopo soli quattro mesi dal ricorso e fu favorevole al fondo salva-Stati europeo.

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