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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2014 alle ore 16:33.

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Si è svolta nell'Aula del Senato la celebrazione del "Giorno del ricordo" delle vittime delle foibe alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del premier Enrico Letta e dei presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini.
"Il giorno del ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, e delle vicende del confine orientale venne istituito con legge nel 2004. Alla celebrazione hanno preso parte anche il presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Antonio Ballarin, il professor Luciano Monzali dell'Università degli Studi di Bari e il vice ministro per gli Affari Esteri Marta Dassù.

Grasso: impedire che simili orrori si ripetano
«Il ricordo è per me un dovere come Presidente del Senato, ma prima di tutto come uomo, come cittadino - ha detto Pietro Grasso durante la cerimonia de "Il giorno del ricordo" - il è un monito per tutti noi perché siamo tenuti ad impedire che l'ignoranza e l'indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. È un dovere nei confronti dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime".

Boldrini: è un giorno riparatore
«Con questa giornata dedicata al ricordo delle vittime delle foibe - ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini - le istituzioni compiono un atto riparatore perche quell'orrore é stato per troppo tempo rimosso e perfino negato. Migliaia di italiani vennero privati dei loro diritti, dei loro beni e della loro stessa vita. Tanti furono costretti a fuggire. I profughi dell' istria e della dalmazia, una volta in italia, hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del nostro paese. A loro va la nostra gratitudine».

Ughi: da istriani dignità e capacità di perdono

«Sono orgoglioso di appartenere a quella gente che ha saputo dimostrare compostezza, dignità e capacità di perdonare», ha detto il maestro Uto Ughi durante la commemorazione del Giorno del Ricordo in Senato, dove sta eseguendo un concerto alla presenza delle più alte cariche dello Stato. «La mia famiglia é originaria dell'Istria - ha aggiunto - e nelle foibe abbiamo sicuramente perso qualcuno che conoscevano». Il celebra violinista ha dedicato il suo concerto «alle vittime delle foibe e a tutti gli esuli che hanno dovuto morire senza conforto».

A Roma monumenti imbrattati
Intanto scritte a favore delle foibe sono comparse a Roma nell'anniversario della commemorazione del 'Giorno della memoria', ha denunciato la presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schurzel, conversando con i cronisti al Senato. Il monumento per i martiri delle foibe e il cippo carsico che ricorda le vittime di tutte le guerre sulla via Laurentina sono stati imbrattati con della vernice e sono stati trovati anche dei volantini con i quali si inneggia alla libertà dei popoli, si dichiara morte al fascismo e si critica l'italianità. «È un vecchio prototipo - spiega Schurzel - . Noi non abbiamo mai inneggiato al fascismo, anzi. Questi atti sono il frutto dell'ignoranza di un ideologismo retrogrado e della volontà di negare ciò che la storia ha dimostrato. Vogliono far passare l'idea che gli esuli fossero fascisti, ma non é così, erano italiani».

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