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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2014 alle ore 22:52.
L'ultima modifica è del 11 febbraio 2014 alle ore 23:09.

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TORINO - Parla di «morte della democrazia» il governatore uscente della Regione Piemonte Roberto Cota a commento della decisione del Consiglio di Stato che conferma l'annullamento delle elezioni amministrative del 2010. Con il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che descrive come una vittoria dei poteri forti la vicenda del Piemonte.

In serata si inseguono le reazioni alla decisione dei giudici della quinta sezione penale del Consiglio di Stato, presieduta da Luigi Maruotti. «Questo è un affronto ai piemontesi, che hanno espresso il loro voto chiaramente, ed è un affronto - sottolinea Cota - ai principi basilari della democrazia. Un sistema che fa questo dopo quattro anni, quando non è mai stato in discussione il risultato delle elezioni, non è credibile».

Intanto si definisce il quadro delle prossime settimane. Con un centrosinistra che si prepara a sostenere la corsa alla poltrona di sindaco di Sergio Chiamparino, che ha lasciato la presidenza della Compagnia di San Paolo, e un centrodestra regionale che non ha ancora focalizzato il possibile futuro candidato. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, parla di una vittoria dei poteri forti. L'ex presidente Bresso commenta con un «finalmente si mette la parola fine a un governo illegittimo». Ora - aggiunge Bresso - «più nulla può essere fatto per evitare il ritorno al voto».

Il coordinatore regionale di Forza Italia del Piemonte Gilberto Pichetto sottolinea lo sconcerto per una sentenza cosi' tardiva, ma sottolinea: «Accetteremo il verdetto dei giudici e ci prepareremo ad affrontare nuove elezioni sicuri che le promesse da moralizzatori della patria della sinistra non inganneranno gli elettori».

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