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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2014 alle ore 17:26.
L'ultima modifica è del 13 febbraio 2014 alle ore 21:24.

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Alfano: senza spazio a nostre istanze no a Renzi, meglio voto
Dopo aver ascoltato l'intervento di Matteo Renzi alla Direzione del Pd, Angelino Alfano e i ministri di Ncd (Lupi, Quagliariello e Lorenzin), hanno incontrato il premier Enrico Letta a palazzo Chigi. Alfano, poi in conferenza stampa ha detto che: «Il governo è caduto per uno scontro interno al Pd». E ha aggiunto che l'appoggio a un governo Renzi non è scontato perché se nel nuovo esecutivo «non si avranno le condizioni politiche per far valere le nostre istanze noi diremo no alla nascita del nuovo governo». Di qui anche il rigetto di «un governo politico» e la preferenza per un «governo di servizio, di emergenza o di necessità». Sicché la prospettiva del 2018 «non entusiasma il Ncd». Poi Alfano scandisce: «O si fanno grandi cose o per fare le piccole cose è meglio andare a votare». E ancora, con un monito a Renzi: «Se il Governo si sposta a sinistra noi preferiamo il voto».

Alfano: dimissioni kafkiane con Istat positivo
Alfano parla delle dimissioni di Letta affermando che «sono arrivate in maniera quasi kafkiana», mentre l'economia dà segnali di crescita. «Questo governo c'é da dieci mesi - ha detto in conferenza stampa - è stato una nave tra i marosi della tempesta, arriva in porto domani con le dimissioni quasi kafkiane che giungono quando l'Istat dirà che i dati passano dal segno meno al segno più».

Popolari per l'Italia e Udc: non si può passare a esecutivo di sinistra
La linea di Alfano sul governo Renzi in arrivo è condivisa da Popolari per l'Italia e Udc: «Il Pd può cambiare il presidente del Consiglio, ma non la natura del Governo. Non si può passare da un Governo di intese con la sinistra ad un governo di sinistra».

Scelta civica: da Renzi chiarezza, bene fino al 2018
Chi plaude senza riserve allo strappo di Renzi è invece Scelta civica: «La relazione di Renzi ci ha dato una risposta molto importante. Chiedevamo chiarezza al Pd e chiarezza abbiamo avuto, sopratutto sulla linea di radicale cambiamento di cui c'é bisogno», afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica. «Renzi ha indicato un obiettivo che per noi era e resta molto importante - aggiunge Giannini - che é quello della legislatura costituente. Siamo entrati in Parlamento per riformare il Paese e di certo non lo si può fare con un Governo a orologeria».

Il timing della crisi
Letta dovrebbe salire al Quirinale domani pomeriggio (il Capo dello Stato domattina è impegnato all'inaugurazione della anno giudiziario della Corte dei Conti). Napolitano potrebbe quindi aprire le consultazioni già domani sera con i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso, anche se non è escluso che li convochi sabato mattina presto. Sabato sarà comunque la giornata di consultazioni politiche dei gruppi parlamentari. Tutte in un giorno. Già sabato sera o, più probabilmente, nella giornata di domenica, si prevede dunque l'incarico di Napolitano per Matteo Renzi, che la prossima settimana potrebbe debuttare alla Camera e al Senato.

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