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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2014 alle ore 10:21.
L'ultima modifica è del 14 febbraio 2014 alle ore 17:10.

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Eccolo qui il timido germoglio della ripresa. L'Istat ha infatti accertato che nel quarto trimestre del 2013 anche in Italia, come sta accadendo nei paesi nostri vicini di casa , l'attività produttiva ha ritrovato un segno positivo ed è aumentata dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente. C'è dunque un'occasione da non dissipare, per la politica economica italiana.

Tenendo presente che, per il momento, le buone notizie finiscono qui.
Non si deve dimenticare che, se è vero che "eppur si muove" per il momento l'economia italiana procede a passo di lumaca rispetto agli altri: la Francia nel quarto trimestre del 2013 ha messo a segno un incremento del Pil pari allo 0,3 per cento trimestrale; quanto alla Germania, l'incremento di prodotto nell'ultimo scorcio del 2013 è stato pari allo 0,4 per cento , ma le previsioni degli analisti danno per certo che il motore dell'economia tedesca metterà il "tigre", come diceva una pubblicità di tanti anni fa e nel 2014 allungherà il passo fino a un aumento di prodotto annuale del 2,5 per cento.

Per l'Italia che ha appena chiuso un anno di pesante recessione (-1,9 per cento) e che entra nel 2014 con un effetto di trascinamento pari a zero, dunque con una ripresa acquisita nulla, come precisa l'Istat, il recupero economico "vero" è ancora tutto da costruire e le previsioni di consenso degli economisti parlano di un più 0,5 per cento per il 2014.

È la stima Istat, che differisce dai dati definitivi del Pil, con tutte le sue componenti, in calendario per il 3 marzo. Nel quarto trimestre 2013, il Pil (corretto e destagionalizzato) è aumentato dello 0,1% congiunturale, il primo rialzo dal secondo trimestre 2011, e diminuito dello 0,8% tendenziale, il calo più contenuto dal quarto trimestre 2011.

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