Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2014 alle ore 08:17.

My24


La possibilità di finanziarsi meglio, e quindi di finanziare a condizioni più vantaggiose i propri clienti e migliorare la marginalità di un settore che negli ultimi anni, comunque, ha sempre dato le sue soddisfazioni. Ci sarebbe tutto questo dietro alla scelta, maturata nei mesi scorsi dal Lingotto, di inviare alla Banca d'Italia una richiesta di licenza bancaria per Fga capital, la joint venture paritetica di Fiat-Chrysler con il Crédit Agricole: secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, la domanda è stata depositata nelle settimane scorse, e attualmente si trova al vaglio della Vigilanza, nell'ambito di una procedura che solitamente richiede alcuni mesi.
Il fattore Bce
La necessità di accelerare verso la creazione di una banca in house era emersa a chiare lettere due anni fa, quando – in occasione delle Ltro, le iniezioni straordinarie di liquidità a basso prezzo della Bce – i principali competitor europei di Fiat avevano potuto abbevverarsi ai flussi dell'Eurotower, mentre Fga era rimasta a bocca asciutta. Motivo: gruppi come Peugeot, Renault o Volkswagen dispongono di una vera e propria banca interna per questo capace di accedere direttamente ai finanziamenti della Bce, mentre nel caso di Fga – trattandosi di una finanziaria – non era stato possibile inserirsi tra i beneficiari dei prestiti triennali al tasso vantaggioso dell'1 per cento. Un handicap non da poco, considerato che ad esempio solo nella seconda iniezione di febbraio 2012 Volkswagen bank si era finanziata per un miliardo così come Peugeot (tramite Banque Psa), mentre Renault, con la controllata Rci Banque, aveva incassato 350 milioni. Cifre oggi in buona parte rientrate all'Eurotower ma che due anni fa contribuirono in misura determinante a lanciare politiche commerciali aggressive e a sostenere le vendite in un momento di particolare difficoltà per il mercato dell'auto soprattutto nel Vecchio continente.
Quella fase oggi si è quasi completamente chiusa, ma domani potrebbe riaprirsene una non molto differente, considerati i diversi strumenti oggi allo studio da parte della Banca centrale europea, tra ipotesi di nuove Ltro e di altri interventi sul fronte dei crediti. In ogni caso meglio farsi trovare pronti, e di qui sembra essere partita la decisione della Fiat insieme a Crédit Agricole di avviare una nuova fase per Fga capital, che si occupa di finanziamenti ai privati, ai concessionari e ai clienti corporate dei marchi Fiat-Chrysler (più Jaguar e Land Rover) e che domani, si apprende, potrà effettuare anche raccolta diretta presso i suoi clienti.
Il tema del funding
La joint-venture, avviata nell'estate 2006, di fatto rappresenta un unicum in Europa, visto che si tratta della sola partnership tra una casa automobilistica e una banca, per di più di un altro paese, un matrimonio d'interessi in cui si prevede che gli uni portino in dote le auto e la rete di vendita, gli altri le capacità di funding con relativo rating. Nata con l'acquisto da parte del Crédit Agricole del 51% della vecchia Fidis che faceva capo alle quattro banche protagoniste del convertendo (UniCredit, Sanpaolo-Imi, Intesa e Capitalia), da allora è controllata al 50% dai francesi e dal Lingotto, un assetto perfettamente paritario che consente a entrambi di non consolidarne il debito.
Sul fronte del funding, la maggior parte dei 14,5 miliardi di impieghi registrati a fine 2012 è coperta dal gruppo Crédit Agricole (oltre 5 miliardi), cui seguono altre controparti bancarie e le cartolarizzazioni; su quest'ultimo versante, nel giugno 2012 Fga capital ha lanciato un'operazione da 370 milioni, con un collaterale rappresentato da un portfolio di prestiti performing per l'acquisto di auto. Il risultato netto del primo semestre 2013 è stato pari a 84,7 milioni (in crescita dagli 82,9 dello stesso periodo 2012), mentre a livello patrimoniale il Core tier 1 risultava pari al 10,9 per cento.
@marcoferrando77
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi