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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2014 alle ore 09:40.
L'ultima modifica è del 18 febbraio 2014 alle ore 09:29.

Matteo Renzi avvia le consultazioni formali per la formazione del governo. Alle dieci il segretario del Pd incontrerà nella Sala del Cavaliere della Camera i rappresentanti delle forze politiche. Oggi si inizia con il Centro democratico, si chiude la giornata odierna con Ncd. Domani sarà la volta di Forza Italia e Pd. I Cinque Stelle devono ancora decidere se partecipare o meno. Giovedì e venerdì saranno dedicati alla scelta della squadra di governo, forse sabato il giuramento, con fiducia da parte delle Camere la prossima settimana.
Ieri Renzi ha accettato, con riserva come da prassi, l'incarico di formare il nuovo esecutivo. L'obiettivo è un governo di legislatura, perciò prima di sciogliere la riserva «ci prendiamo il tempo necessario», ha detto. Ha parlato subito di riforme, annunciando la tabella di marcia a partire da febbraio con un lavoro sulle riforme elettorali e costituzionali da portare all'attenzione del Parlamento. Poi a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pa, a maggio il fisco. Intanto il premier in pectore deve formare la nuova squadra di governo e trovare un equilibrio di maggioranza. Il primo leader a congratularsi con Renzi è stato Tony Blair. Ieri sera il segretario del Pd è tornato a Roma dopo un salto a Firenze per l'ultimo Consiglio comunale.
Le tensioni sono forti. Il Nuovo centrodestra, ha avvertito Angelino Alfano, non considera affatto scontato il sostegno al governo se non si realizzano alcune condizioni. Una é la conferma, oltre che di lui stesso, degli attuali ministri Lupi e Lorenzin. La seconda è che il perimetro della maggioranza non si sposti troppo a sinistra e non preveda, al di là dell'accordo sulle riforme, una significativa apertura a Forza Italia. Continuano le tensioni nel Pd con Pippo Civati che continua a manifestare "disagio", la sinistra Pd che annuncia l'arrivo di un documento, come contributo al nascente governo. Ecco la cronaca della giornata di ieri.
Ore 19,19. Renzi lascia Palazzo Vecchio
Matteo Renzi ha appena lasciato Palazzo Vecchio diretto a Roma. Qualche problema per uscire dal Comune: il portone era stato chiuso dai vigili urbani. Il sindaco ha dovuto attendere quindi che la polizia municipale lo riaprisse. Renzi è salito a bordo di un'auto che lo aspettava in via del Leone.
Ore 19,19. "La tua canzone" dei Negrita resta l'inno di Renzi
"La tua canzone" dei Negrita resta l'inno di Matteo Renzi. Così almeno chi, fra i suoi in Palazzo Vecchio, si é da sempre occupato delle compilation che hanno accompagnato l'attuale presidente del Consiglio incaricato nei suoi appuntamenti più importanti, dalle primarie alle convention della Leopolda. «Resta ribelle, non ti buttare via», recita un verso della canzone della band aretina, sentita anche la sera dell'8 dicembre 2013, giorno in cui Matteo Renzi ha vinto le primarie del Pd. Suona come un buon auspicio.
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