Matteo Renzi, da boy scout a premier
Da boy scout a vincitore di 48 milioni di vecchie lire alla Ruota della fortuna di Mike, da sindaco di Firenze a premier a palazzo Chigi, il più giovane presidente del Consiglio della storia della Repubblica. La storia di Matteo Renzi, che è anche stato incoronato da Time come l'Obama italiano, inizia a Firenze. Scorri le schede se vuoi saperne di più.
a cura di Nicoletta Cottone
5. Matteo Renzi/ Il rottamatore
(Ansa)
Ai tempi del liceo rottamava i professori che gli davano del comunista. Nel 2010 lancia l'idea di rottamare i dirigenti di lungo corso del Pd: «Dopo tre mandati parlamentari – dice – giù dalla giostra», come d'altra parte è scritto nello statuto del Partito Democratico. A novembre organizza con Civati e Serracchiani un'assemblea alla Stazione Leopolda di Firenze. Da lì, con 800 interventi e 6.800 partecipanti, nasce la Carta di Firenze, manifesto di Renzi.
La Leopolda diventa una kermesse, l'incubatore del renzismo. L'anno dopo è la volta di Big Bang. Ci sono politici, scrittori, imprenditori e cittadini per parlare delle possibili idee per cambiare l'Italia. Poi «Italia Obiettivo Comune» nel quale gli amministratori locali progettano un nuovo modello per l'Italia e di Pd. Sono quattro i punti per il Pd illustrati nell'ottobre 2013 alla Leopolda: «Italia, Europa, lavoro, educazione, quattro punti a cui corrisponderanno quattro iniziative concrete se guideremo noi il Pd. Quattro punti accomunati dall'idea di semplicità». Negli anni Matteo rottama Bersani (che lo ha battuto una volta alle primarie ma poi non ha vinto le elezioni), Massimo D'Alema, Stefano Fassina (con il suo «Fassina chi?») e poi, ultimo della lista, Enrico Letta. «Il vero rischio non è sbagliare il calcio di rigore, ma restare in panchina», aveva detto da candidato premier alle primarie il 13 settembre 2012 a Verona, citando Francesco De Gregori. E sicuramente Renzi non è uno da panchina.
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