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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2014 alle ore 06:43.

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Prende forma una prima bozza di riforma della struttura finanziaria della Santa Sede, che coinvolgerà tutti i dicasteri economici e anche lo Ior. Ieri si sono riuniti a Santa Marta – presenti papa Francesco e il Segretario di Stato, Pietro Parolin – gli otto cardinali incaricati dal pontefice di studiare una riforma della Curia, che hanno ascoltato la relazione della Commissione referente sui problemi economici e finanziari, al lavoro da diversi mesi e che tra breve concluderà i suoi lavori, dopo aver esaminato le risultanze delle molte consulenze esterne affidate a primarie società, tra cui Ernst & Young, Promontory, Kpmg, Mc Kinsey, Deloitte e Pwc.
Molte le idee emerse negli incontri, che si sono sommate ad altre precedenti. Di fondo c'è la necessità di uno snellimento della struttura, a partire dall'accorpamento di diversi Pontifici Consigli (dicasteri "senza portafoglio") e la creazione in prospettiva di una tesoreria centrale per la gestione dei flussi finanziari per tutti gli enti, le congregazioni (ministeri "con portafoglio") e le prefetture, determinando così a regime una semplificazione del complesso quadro di finanza pubblica pontificia.
Questa mattina invece sarà il turno dalla commissione d'inchiesta sullo Ior, presieduta dal cardinale Raffaele Farina: sulla banca vaticana non c'è ancora un orientamento prevalente, ma resta anche l'idea di un accorpamento con l'Apsa, "il ministero del Tesoro" su cui è in corso una due diligence. «Siamo in un momento cruciale, in attesa della decisione del Papa. Non so che cosa accadrà, non posso fare speculazioni su quale sarà la decisione del Santo Padre» ha detto il presidente della banca vaticana Ernst von Freyberg nell'intervista al quotidiano argentino La Nacion. I lavori degli otto cardinali – coordinati dall'honduregno Oscar Maradiaga e dei quali fa parte l'italiano Giuseppe Bertello (segretario il vescovo di Albano, Marcello Semeraro) – prevedono per mercoledì pomeriggio una riunione congiunta con i cardinali membri del Consiglio per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede (il cosiddetto "Consiglio dei 15"), che poi si riunirà il 24 e 25 febbraio, forse per recepire le prime decisioni del Papa dopo aver ascoltato i vari organismi.
La settimana cruciale del pontificato – come è stata definita quella iniziata ieri – proseguirà con una plenaria cardinalizia sui problemi della famiglia, tema centrale nella pastorale di Francesco, che ha indetto sul tema un Sinodo straordinario. Sabato poi la creazione dei nuovi cardinali, tra cui il segretario di Stato, Parolin.
Ma per oggi è in calendario anche un altro appuntamento importante: a palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, si terrà il ricevimento annuale per celebrare la firma dei Patti Lateranensi. Quest'anno l'evento – che come sempre vedrà la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – coincide con il cambio della guardia a Palazzo Chigi: in ogni caso il premier dimissionario Enrico Letta sarà presente. Per il Vaticano, tra gli altri, il segretario di Stato Parolin, il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, e il neo segretario generale, Nunzio Galantino.
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