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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2014 alle ore 06:44.

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MILANO.
Tra i primi a comprendere la gravità degli investimenti di capitali mafiosi in aziende pulite del Nord Italia, Antonello Montante, delegato del presidente di Confindustria per la legalità, è il padre di quello che può essere l'antidoto a questa nuova forma di inquinamento dell'economia: il rating della legalità.
In una pubblicazione della Fondazione culturale responsabilità etica, intitolata "La sfida del rating della legalità", si legge: «Il crimine organizzato si fa impresa, esce dai tradizionali settori dell'illecito dando vita così ad una mutazione evidente soprattutto nel Nord Italia. Alle conseguenze della crisi si sommano le conseguenze dell'economia illegale che mette in ginocchio le imprese sane italiane». Oggi il rating è realtà. «Già molte aziende si avvalgono di questo riconoscimento – spiega Montante –, nato in Confindustria con la collaborazione di ministero della Giustizia e Autorità garante della concorrenza. Il mondo delle imprese sa che solo con strumenti come il rating della legalità si possono combattere le infiltrazioni, le collusioni e le minacce delle mafie».
Il rating è stato introdotto dal Governo Monti con il decreto Cresci Italia, per sancire il riconoscimento ufficiale del valore etico di un'impresa che valorizza la legalità. L'obiettivo è quello di conferire alle imprese virtuose un titolo ufficiale che consente anche l'iscrizione negli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa. Il rating di legalità deve essere richiesto direttamente dalle aziende, che si sottopongono a valutazione ed è obbligatorio per la partecipazione a tutte le gare di appalto di Expo 2015.
Il soggetto attuatore è l'Autorità garante della concorrenza e del Mercato (Agcm), ente a cui le imprese potranno richiedere l'attribuzione del rating.
«Importante – aggiunge Montante – è che il sistema delle imprese comprenda la pericolosità delle nuove forme finanziarie delle mafie. Gli strumenti per reagire ci sono e ci sono anche le azioni di contrasto. Le mafie, una volta appropriatesi di una azienda, grazie alla loro posizione di forza, esercitano una concorrenza sleale a tutto il sistema economico e distorcono le regole di mercato».
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