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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2014 alle ore 11:23.
L'ultima modifica è del 19 febbraio 2014 alle ore 11:25.

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Walter Kasper (Afp)Walter Kasper (Afp)

«Non si possono deludere le attese soprattutto sulla famiglia. Serve più sinodalità». Il cardinale Walter Kasper, che sarà relatore domani al Concistoro straordinario sulla famiglia convocato da papa Francesco, risponde così alle domande dei giornalisti. «Ogni peccato - afferma a margine dei lavori del seminario su dialogo interreligioso e violenza promosso dalla Comunità di Sant'Egidio - può essere assolto, ogni peccato può essere perdonato. Questo é il punto di partenza: non é immaginabile che uno possa cadere in un buco nero da cui Dio non possa tirarlo fuori».

L'ammissione alla comunione dei divorziati è stata sollecitata da una valanga di questionari presinodali
Il riferimento del cardinale tedesco, per quanto implicito, é chiarissimo. E l'ammissione alla comunione dei divorziati risposati é stata sollecitata da una valanga di questionari presinodali. «I questionari sono il modo con cui il popolo é ascoltato», spiega Kasper. «Ancora non abbiamo i risultati completi, sappiamo che cosa si pensa in alcuni Paesi d'Europa, ma gli altri? Vediamo che cosa pensano gli africani. E come navigare».

La dottrina non è una laguna stangante
«La dottrina - ricorda - non é una laguna stagnante. La vita cristiana é un cammino, un punto di partenza, non di arrivo, e il compito della Chiesa é accompagnare il popolo. Rispettando l'esperienza del popolo di Dio. Papa Francesco ci invita ad andare verso le periferie dell'esistenza umana. Ad essere come il Buon samaritano che aiuta e non come il sacerdote e il levita del Vangelo che hanno le loro risposte preordinate per tutto. Dobbiamo essere l'ospedale da campo che cura le ferite».

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