La mano di Mosca dietro la crisi ucraina
Le radici della crisi in Ucraina, uno Stato diviso tra il grande vicino russo e l'Occidente. Sorella minore ai tempi dell'Urss, ma anche repubblica strategicamente irrinunciabile per l'impero, difficilmente Putin la lascerà andare
di Antonella Scott
5. La mano di Mosca dietro la crisi ucraina / Niente politica a Sochi

(Epa)
Per ricordare il dramma del suo Paese è sceso in campo Serghey Bubka, l'ex campione del mondo di salto con l'asta e presidente del Comitato olimpico ucraino. Ieri, da Sochi, Bubka ha chiesto una «tregua olimpica» per fermare le violenze in Ucraina. «Sono pronto a fare qualunque cosa per fermare la violenza in Ucraina», ha detto. Ma la legge del Cio, il Comitato olimpico internazionale, non può ammettere deroghe. Così agli atleti ucraini è stato vietato di portare il lutto al braccio durante le gare, in memoria delle 26 vittime di Kiev. La Carta olimpica proibisce manifestazioni di segno politico. «Qui a Sochi - hanno così detto gli atleti della delegazione ucraina - faremo di tutto per portare la bandiera ucraina sul podio». «I nostri pensieri e la nostra partecipazione sono con la squadra ucraina in quello che deve essere un momento difficile - ha dichiarato il presidente del Cio, Thomas Bach -. Il modo in cui hanno continuato a rappresentare il loro Paese con dignità è un credito a loro e al loro Paese». Ma a Sochi, la politica si ferma qui.
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