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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2014 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 21 febbraio 2014 alle ore 20:12.

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«Condivido pienamente l'esigenza espressa da Matteo Renzi sull'esigenza di adottare in tempi brevi le riforme strutturali per le istituzioni, l'economia e il lavoro, che non possono ulteriormente attendere». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale, subito dopo la presentazione della nuova squadra di Governo da parte di Matteo Renzi. «Perché in questo senso si procedesse superando molti lunghi anni di esitazioni e di contraddizoni - ha detto il Capo dello Stato - io mi sono speso per tutti questi anni di mia presidenza e confido che veramente non si perda questa occasione perché non possiamo concederci il lusso di perderla».

Nel governo tante novità
«Il governo che vi é stato presentato presenta così tanti caratteri di novità da spiegare il tempo per definire la composizione», ha sottolineato Napolitano, che ha detto che «ci sono stati ripetuti scambi di opinioni e di consigli fra il presidente della Repubblica e il premier incaricato». Poi é stato lo stesso Presidente a raccontare un retroscena del lungo lavoro: «questo colloquio é durato due ore e mezzo, ma in realtà io ho svolto anche il mio lavoro parallelo di disbrigo di affari correnti, mentre Matteo Renzi ha completato le consultazioni per definire la compagine dell'esecutivo».

Governo fino al 2018? Speriamo, ma non metto la mano sul fuoco
Governo fino al 2018?«Certo la mano sul fuoco non ce la possiamo mettere ma speriamo che tutto vada per il meglio», ha detto il presidente della Repubblica rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se l'Esecutivo Renzi sarà un Governo di legislatura. «C'é - ha aggiunto - l'impegno del presidente del Consiglio che sottoscrivo pienamente».

Nessun braccio di ferro con Renzi
Nessun braccio di ferro ma reciproca collaborazione istituzionale, ha sottolineato Napolitano. «La responabilità della proposta dei ministri é prerogativa del presidente del Consiglio», ha ricordato Napolitano, e ciò «é stato rispettato» in «un clima di reciproca collaborazione istituzionale». Napolitano sottolinea che sono «nomi nuovi» certo, ma «il clima si é rispecchiato come sempre in rispettosi scambi e consigli tra il Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio». Inoltre, prosegue il Capo dello Stato, «vorrei rassicurare i cultori di ricostruzioni giornalistiche che il mio braccio non é stato sottoposto né ieri né oggi ad alcuna prova di ferro».

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