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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2014 alle ore 16:14.
L'ultima modifica è del 21 febbraio 2014 alle ore 16:18.

No alle assoluzioni di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, imputati nel processo per la strage di piazza della Loggia, avvenuta a Brescia il 28 maggio 1974. Lo ha deciso la Cassazione, disponendo per i due imputati un nuovo processo d'appello. Confermata, invece, l'assoluzione di Delfo Zorzi.
I giudici, presieduti da Alfredo Maria Lombardi, erano chiamati a decidere se accogliere o meno i ricorsi presentati dalla procura generale di Brescia e da numerose parti civili, contro la sentenza con cui, il 14 aprile 2012, la Corte d'assise d'appello della città lombarda pronunciò le assoluzioni nei confronti degli imputati Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Delfo Zorzi e Francesco Delfino.
I pm di Brescia hanno impugnato le posizioni di Maggi, Tramonte e Zorzi ritenendo ci siano «indizi gravi, precisi e concordanti» a loro carico. La Procura, invece, non ha presentato ricorso nei confronti di Francesco Delfino: la posizione di quest'ultimo, dunque, è chiusa definitivamente con l'assoluzione che è quindi passata in giudicato, ma una delle parti civili ha presentato ricorso anche su questo punto. Per Delfino, dunque, potrebbe riaprirsi il processo solo in sede civile.
L'udienza questa mattina è proseguita con le arringhe dei difensori degli imputati. Ieri, nella sua requisitoria, il sostituto pg di Cassazione Vito D'Ambrosio ha sollecitato l'annullamento delle assoluzioni di Maggi, Tramonte e Zorzi, e dunque un nuovo processo nei loro confronti, nonché l'accoglimento del ricorso di parte civile contro Delfino e, dunque, la trasmissione degli atti al giudice civile per questa posizione.
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