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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2014 alle ore 19:11.
L'ultima modifica è del 23 febbraio 2014 alle ore 16:03.

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Brunel allo stadio Olimpico di Roma per la partita Italia-Scozia (LaPresse)Brunel allo stadio Olimpico di Roma per la partita Italia-Scozia (LaPresse)

Una brutta partita e un pesante passo indietro per l'Italrugby di Jacques Brunel. Nel 20 a 21 con cui l'Italia si è arresa alla Scozia, questo pomeriggio allo Stadio Olimpico di Roma, c'è molto di più che un punto di differenza, guadagnato grazie a un drop all'ultimo minuto dal mediano d'apertura scozzese Duncan Weir. Gli Azzurri hanno sbagliato l'approccio al match e non hanno saputo dare «contenuto alle loro ambizioni», come ha più volte detto Brunel in conferenza stampa.

Ancora una volta l'Italia ha mancato l'appuntamento, ha fallito lì dove era necessario che non lo facesse e non è stata in grado di imporre il proprio gioco a una squadra che, fino a ora, certo non si era dimostrata più forte. Anche se «la Scozia ha meritato di vincere», secondo le parole del capitano Sergio Parisse, l'Italia non doveva perdere. A giudicare da quanto si è visto in campo per 80 minuti, comunque, ha ragione Parisse, gli Azzurri non hanno fatto nulla per meritarsi la vittoria, che sembrava a un passo fino al 79esimo minuto. «Il finale del primo tempo è stato buono. Negli spogliatoi ci siamo detti di non fare come con la Francia e invece abbiamo fatto peggio», ha continuato il capitano, precisando che nei prossimi giorni «dobbiamo riflettere su molte cose» perché «a questo livello non si possono fare così tanti errori individuali». E oggi sul prato dell'Olimpico, di errori se ne sono visti molti, troppi. Per Parisse «abbiamo sbagliato l'approccio mentale. Ne parleremo e cercheremo di migliorare».

La chiave di volta in vista dei prossimi impegni con Irlanda a Dublino e Inghilterra di nuovo a Roma sarà proprio questa, la capacità di «reagire» e non solo di «analizzare» quanto fatto, come ha indicato Brunel, visibilmente deluso. Non stupisce che anche gli Azzurri, quando hanno lasciato gli spogliatoi, hanno posto l'accento proprio su due parole: delusione e amarezza. Il man of the match Joshua Furno non è riuscito a gioire per il riconoscimento che «non attenua la delusione» per la partita persa e Alessandro Zanni, sottotono rispetto ai suoi standard, non si è scostato dalla stessa linea: «Oggi abbiamo meritato di perdere – ha ammesso – c'è molta amarezza e ora ci aspetta un finale (di torneo) molto difficile». Secondo Zanni, dopo aver chiuso con un buon vantaggio il primo tempo, «abbiamo sbagliato il secondo tempo, dovevamo chiudere il gioco, invece li abbiamo fatti rientrare in partita». Quando si passano più minuti a difendere che ad attaccare è abbastanza inevitabile che sia la squadra avversaria a fare punti e così è stato con la Scozia. Per quanto il capitano sia apparso convinto che l'Italia «non abbia avuto un approccio difensivo», gli errori in touche e le tante altre imprecisioni «non ci hanno permesso di partire con il nostro attacco». Per dirla semplice, come Brunel: «Non abbiamo fatto il nostro lavoro». E la Scozia ringrazia.

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