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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2014 alle ore 09:52.
L'ultima modifica è del 23 febbraio 2014 alle ore 14:05.

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Yulia Tymoshenko dopo la sua liberazione (Reuters)Yulia Tymoshenko dopo la sua liberazione (Reuters)

Yulia Tymoshenko, ex premier e leader dell'opposizione ucraina, ha lasciato in auto l'ospedale del carcere di Kharkiv dov'era ricoverata, e ora è libera. «È caduta la dittatura»: queste le prime parole dell'ex premier ucraino Yulia Tymoshenko appena rilasciata dall'ospedale-carcere di Kharkiv. «Bisogna assicurare che i manifestanti non siano morti invano» ha aggiunto. Per ore i suoi sostenitori ne attendevano la liberazione, dopo che l'accordo di ieri tra il presidente Yanukovich, i rappresentanti dell'opposizione e quelli dell'Unione Europea, hanno portato ad un'accelerazione degli eventi in Ucraina. La Tymoshenko è diretta verso l'aeroporto di Kharkiv, da dove si recherà a Kiev. L'ex premier "si recherà a piazza Indipendenza" nella capitale, riferiscono fonti a lei vicine.

Nel pomeriggio il presidente ucraino Viktor Ianukovich è stato accusato dal parlamento di aver violato i diritti dell'uomo e di conseguenza è stato fatto decadere dall'incarico di capo di Stato. Il Parlamento ucraino stabilito la data del 25 maggio per le elezioni presidenziali. Dopo il voto, i deputati della Rada Suprema si sono alzati in piedi, hanno applaudito e intonato l'inno nazionale. Nella risoluzione, si sottolinea che Yanukovich «si é auto-rimosso (dal potere), poiché non ha rispettato i suoi obblighi e (questo Parlamento) stabilisce le elezioni per la data del 25 maggio»

Il Parlamento ucraino ha approvato l'impeachment per il presidente con 328 voti a favore. Yanukovich, parlando a una tv locale, denuncia un "colpo di Stato" e annuncia che non si dimetterà. In un'intervista a una tvc locale Yanukovich ha paragonato la situazione attuale in Ucraina con quella della Germania nel 1930, quando i nazisti di Adolf Hitler presero il potere. In mattinata il presidente aveva lasciato Kiev: secondo alcune voci, per dirigersi a Kharkiv, proprio la città dell'Est dove la Tymoshenko era rinchiusa. «Il Parlamento di Kiev non è legittimo», ha dichiarato un gruppo di deputati fedeli a Yanukovich, mentre il ministero degli Esteri russo afferma che «l'opposizione ucraina non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità della Ucraina».

Di tutt'altro avviso il ministro degli Esteri polacco Sikorski, che insieme ai colleghi di Germania e Francia ha mediato i negoziati fra Yanukovich e l'opposizione che hanno portato all'accordo firmato ieri dalle parti: «A Kiev non è in atto alcun colpo di stato. I palazzi del governo sono stati abbandonati. Il presidente della Rada è stato eletto in modo legittimo». Sikorski, che oggi ha parlato al telefono con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, ricorda che, Yanukovich «ha 24 ore di tempo» per firmare il provvedimento per il ritorno alla costituzione del 2004, la prima misura approvata ieri dalla 'nuova ' Verkhovna Rada, secondo quanto previsto dal primo dei sei punti dell'accordo.

Gran Bretagna e Germania si sono schierate apertamente con il nuovo corso in Ucraina: il ministro degli Esteri britannico, William Hague, citato da SkyNews, ha infatti spiegato che sia Londra che Berlino sostengono il nuovo governo di Kiev e che chiederanno al Fondo monetario internazionale di concedere aiuti finanziari vitali per il Paese.

Di tutt'altro avviso il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, che ha parlato al telefono con i suoi colleghi tedesco, francese e polacco, Frank-Walter Steinmeier, Laurent Fabius e Radoslaw Sikorski, e ha espresso loro "la sua pìù profonda inquietudine per l'incapacità dei firmatari degli accordi del 21 febbraio a Kiev" di mantenere gli impegni presi. Lavrov ha anche chiesto ai ministri di "usare la propria influenza" sull'opposizione per ottenere "un'attuazione rapida" dell'accordo. Mosca è stata per anni lo sponsor più vicino al deposto presidente Yanukovich.

A Kiev il palazzo presidenziale, con le guardie impegnate la mattina di sabato ad accompagnare in visita chiunque volesse entrare, è l'immagine del vuoto di potere in cui è piombata improvvisamente la capitale, dove le forze dell'ordine hanno lasciato campo libero ai dimostranti, rimasti sul Maidan, la piazza dell'Indipendenza.

A poco a poco, quel vuoto viene colmato. Il ministero dell'Interno, che ha ingaggiato i suoi uomini in questi giorni di battaglia contro i dimostranti, fa sapere di «essere passato dalla parte del popolo». Dopo la destituzione di Vitaly Zakharchenko, odiato per le violenze di questi mesi, nuovo ministro è stato nominato Arsen Avakov, alleato della Tymoshenko. In Parlamento le dimissioni dello speaker Volodymyr Rybak sono state subito accolte con la nomina al suo posto di Oleksandr Turchinov, un altro alleato della Tymoshenko. Così, il passo immediatamente successivo è stata l'approvazione di una risoluzione che chiedeva la liberazione immediata dell'ex premier, in carcere dal 2011 per volere di Yanukovich.

Uno dei leader dell'opposizione, il campione di boxe Vitaly Klitschko, ha chiesto l'adozione di una seconda risoluzione che chieda le dimissioni immediate del presidente. Che, secondo la portavoce Anna Gherman, starebbe per parlare al Paese.

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