Taglio al cuneo fiscale, semplificazioni e coperture dalla spending review: il decalogo del Sole 24 Ore per rilanciare il Paese
Dieci interventi prioritari sui temi più urgenti dell'economia. Sono le indicazioni del Sole 24 Ore per far ripartire la crescita in Italia e che saranno sul tavolo del neo premier Matteo Renzi nei primi giorni del suo mandato. Vediamo quali sono
10. Cultura / Credito d'imposta e bando per start up

La proposta
Istituire una Capitale italiana della cultura, sul modello di quella europea, per generare progetti che possano valorizzare il ruolo delle città, mettendole in competizione tra di loro, promuovere la partnership pubblico-privata e coinvolgere la società civile. È una delle proposte emerse negli Stati generali della Cultura, organizzati dal Sole24Ore il 21 novembre scorso. Vanno eliminati gli ostacoli amministrativi e burocratici che di fatto equiparano gli enti culturali agli uffici anagrafe; va attuata una politica di sgravi fiscali e detraibilità per le donazioni e le sponsorizzazioni; serve il credito di imposta per le imprese che investono in cultura e un bando per le start up. La premessa è una strategia di lungo periodo, come emerge dal Manifesto della cultura del Sole24 Ore, lanciato nel febbraio 2012, e che contiene cinque punti: una Costituente per la cultura, secondo l'articolo 9 della Costituzione; arte e cultura scientifica devono essere promosse a tutti i livelli educativi; strategie di lungo periodo; complementarietà pubblico-privato, sgravi e dequità fiscale.
Gli strumenti normativi
La legge Valore cultura è stata approvata nell'autunno scorso ma mancano ancora i decreti attuativi. Contiene, tra i vari punti, una norma generale sul rapporto pubblico-privato, da definire appunto con regolamento, procedure semplificate per le donazioni sotto i 10mila euro, un credito di imposta per cinema e spettacolo, interventi per Pompei.
I numeri
Secondo il Country Brand Index 2013 il brand Italia, cioè la nostra capacità di ragionamento strategico nella produzione culturale e creativa, è calato di 5 punti, passando dal 10˚al 15˚posto nella classifica internazionale. La quota di Pil dell'industria culturale e creativa è del 5,8%, circa 80 miliardi di euro in crescita rispetto al 5,4% del 2011. La quota del Pil dell'industria culturale in senso esteso è del 15,30, era del 15% nel 2011. L'export dell'industria culturale e creativa è del 10,1%, stabile. Secondo il Censis il settore della cultura ha 300 mila occupati contro i 750mila del Regno Unito e i 670mila della Germania. Il valore aggiunto da noi è di 15miliardi di euro, contro i 25 miliardi di Francia e Germania.
VALORE AGGIUNTO INDUSTRIA CULTURALE: 15 miliardi
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