Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2014 alle ore 23:50.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 16:09.

My24

L'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle ha votato a favore della procedura di espulsione dei senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. La permanenza dei 4 "dissidenti" tra i parlamentari 5 Stelle sarà ora stabilita dal voto dei militanti M5S sul web.

L'assemblea si è svolta fino a tarda sera a Montecitorio. Il deputato 5 stelle Cristian Iannuzzi, secondo quanto è stato riferito, aveva fatto richiesta di trasmettere l'assemblea in diretta streaming; il capogruppo alla Camera, Federico D'Incà, si era detto contrario. Alla fine, però, hanno prevalso i voti a favore: i sì sono stati 38, i no 32, 10 gli astenuti Cinque Stelle alla resa dei conti. Continui i colpi di scena e durissimo lo scontro interno con interventi a favore e contro. Lo streaming si è interrotto più volte.

Colpevoli di aver criticato Grillo
I quattro senatori dissidenti sono finiti sul banco degli imputati per aver criticato ripetutamente la linea di Beppe Grillo. L'ultima volta per il modo con cui il leader M5S ha deciso di gestire le consultazioni con Matteo Renzi, in vista della formazione del nuovo esecutivo. A favore dell'espulsione il capogruppo al Senato Maurizio Santangelo che ha accusato i quattro di anteporre gli interessi personali a quelli del Movimento 5 Stelle.

Tacconi (M5s) attacca: se votate su 4 dissidenti votate anche su di me
Il comunicato dei 4 senatori dissidenti che ha portato l'assemblea M5S a decidere su un'eventuale espulsione di Orellana, Campanella, Bocchino e Battista «l'avevo visionato prima che lo mandassero, e volevo firmarlo anch'io. Per un'incomprensione il mio nome non c'era. Se dovete votare» sull'espulsione «considerate anche il mio nome, quindi se ci sarà un voto consideratemi nel gruppo», ha chiesto Alessio Tacconi, deputato critico del M5S, durante la riunione dei grillini in corso. Molto polemico nei confronti della leadership grillina anche Tommaso Currò.

«Decida la Rete, non l'assemblea degli eletti»
C'erano anche i 4 senatori "dissidenti" all'assemblea congiunta dell'M5S. Sono statiaccompagnati da un gruppo di senatori decisi a votare no all'espulsione. In un primo momento era prevalso l'orientamento di disertare la riunione, di fatto disconoscendola, ed era seguita la richiesta di far pronunciare direttamente la Rete.

Orellana: stop assemblea. È caos e dissidenti vanno via
Il senatore dissidente Luis Alberto Orellana ha chiesto di sospendere la riunione appellandosi al regolamento del gruppo M5S al Senato che prevede che prima della congiunta ci sia una riunione dei senatori. Ma la proposta è stata respinta dai due capigruppo di Camera e Senato, D'Incà e Santangelo. E i dissidenti per protesta sono andati via.

M5S, i dissidenti ci ripensano e restano in assemblea
Dopo aver lasciato l'assemblea congiunta dei gruppi, i quattro senatori dissidenti M5S ci hanno ripensato e sono rientrati nella sala dove si tiene la riunione. «Siamo rimasti - ha spiegato Campanella - perché mica posso lasciargli dire cose non vere...».

Campanella: difficilissimo parlare con Grillo e Casaleggio
«È difficilissimo parlare con Grillo e Casaleggio. Chiamano loro ma difficilmente rispondono quando vengono chiamati. Questa volta non abbiamo nemmeno provato a sentirli, perché in tantissime altre occasioni lo abbiamo fatto senza successo», ha spiegato il senatore Campanella, intervistato a 24 Mattino su Radio 24. Campanella ha spiegato come si è arrivati alla sua "scomunica": tutto «nasce da un comunicato di un gruppo di attivisti palermitani del M5S, una decina di persone, che purtroppo gestiscono ancora adesso tutti i mezzi di comunicazione del meetup, si sono asserragliati all'interno del fortino e hanno emanato questa sorta di maledizione. Il blog di Beppe Grillo si è stranamente fidato di questo comunicato nonostante siano stati emessi altri due comunicati dalla maggioranza del Meetup di Palermo che lo smentivano».

La querela alla Boldrini
Intanto i M5S hanno querelato la presidente della Camera Laura Boldrini per le parole pronunciate durante la trasmissione "Che tempo che fa". Facendo riferimento agli attacchi ricevuti a seguito della decisione di applicare la cosiddetta "ghigliottina" sul decreto Imu-Bankitalia, Boldrini aveva parlato di Movimento 5 Stelle come «forza politica eversiva». E commentando gli attacchi sessisti ricevuti sul blog, la presidente della Camera aveva detto: si tratta di «potenziali stupratori».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi