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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 09:23.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 15:18.

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Il Segretario di Stato Usa, John Kerry con il collega britannico William Hague (Ap)Il Segretario di Stato Usa, John Kerry con il collega britannico William Hague (Ap)

La questione Ucraina «non è una battaglia tra Occidente ed Est Europa». Lo ha affermato il segretario di Stato Usa John Kerry dopo il colloquio con il collega britannico William Hague a Washington. Kerry ha detto che non è un gioco a somma zero e che tutti i Paesi devono lavorare per la stabilità nel Paese. Il governo di Mosca, da parte sua, non molla: ha avvertito gli altri Stati a stare attenti e non cercare «vantaggi unilaterali nel Paese». Il presidente Putin dispone esercitazioni urgenti per dimostrare che la Russia è pronta a mostrare la sua forza militare. «Forze dell'esercito russo nel centro-ovest sono state messe in allerta per ordine del presidente», dice il ministero della Difesa rsso Sergei Shoigu. Lo rende noto il ministro della difesa Serghiei Shoigu, senza alcun riferimento alla situazione ucraina ma spiegando che l'iniziativa è stata presa per "controllare la capacità dell'esercito di operare in situazioni di crisi che rappresentano una minaccia bellica alla sicurezza del Paese e anche di carattere terroristico, epidemiologico e tecnologico".

Intanto arriva anche l'annuncio dell'Fmi, che è pronto a impegnarsi con l'Ucraina e invierà, probabilmente a breve, sostegno tecnico al paese. Lo afferma - scrive Bloomberg - il direttore generale, Christine Lagarde. «Per sostenere al meglio questa economia, dobbiamo impegnarci in un dialogo in cui le autorità ucraine,una volta designate, chiederanno l'aiuto e il sostegno del Fmi».

Alle 19 (ore 18 italiane) sarà annunciata la composizione del governo di transizione sulla Maidan, Piazza dell'Indipendenza di Kiev, luogo simbolo della rivolta che ha portato alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Yanukovich. Lo ha annunciato in una nota Valeriy Patskan, un deputato del partito Udar (pugno) del leader dell'opposizione Vitali Klitschko.

«Berkut non esiste più»
Berkut, unità della polizia antisommossa ucraina considerata responsabile delle morti durante le manifestazioni di piazza, è stata sciolta. Ad annunciarlo su Facebook è stato il neoministro dell'Interno Arsen Avakov: «Berkut non esiste più». Il braccio destro di Yulia Timoshenko, Oleksandr Turcinov, ha assunto in qualità di presidente ad interim i poteri di comandante in capo delle forze armate. Lo fa sapere l'agenzia Interfax. Turcinov è stato eletto presidente del Parlamento ed è anche premier ad interim.

A Kiev si apre una fase delicatissima perché il governo di transizone che nascerà dalla protesta di piazza che ha vinto ottenendo il suo risultato, la cacciata del presidente ora destituito Yanukovich , deve affrontare l'opposizione delle regioni del Paese in cui si parla il russo.

La diplomazia di Stati Uniti e Gran Bretagna
Mentre la Russia protesta, le diplomazie di Stati Uniti e Gran Bretagna si dicono determinate ad aiutare la transizione «straordinaria» avviata in Ucraina. Lo hanno ribadito Kerry e Hague. «Siamo profondamente impegnati nell'aiutare questa straordinaria transizione che sta avvenendo in Ucraina e - ha affermato Kerry - siamo entrambi impegnati a sostenere gli sforzi del popolo ucraino per un futuro democratico». Kerry ha anche sottolineato la disponibilità americana a lavorare «con la Russia e con gli altri paesi che intendano assicurare un processo pacifico». Il ministro degli Esteri britannico ha chiarito che «gli aiuti finanziari sono urgenti» così come è urgente che gli ucraini si mettano nelle condizioni necessarie per poterli riceverli. Un tema, quest'ultimo, che Hague affronterà oggi, in una serie di incontri al Fondo Monetario Internazionale.

In Crimea
Gli ex presidenti ucraini Leonid Kravchuk, Leonid Kuchma e Viktor Iushenko denunciano le ingerenze russe nella vita politica della Crimea, la penisola sul Mar Nero a maggioranza russofona dove molti si rifiutano di riconoscere le nuove autorità di Kiev e migliaia di persone manifestano da giorni a favore della secessione e dell'annessione a Mosca.


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