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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2014 alle ore 18:12.
L'ultima modifica è del 28 febbraio 2014 alle ore 07:46.

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Quindici giorni per uno schiaffo, dodici per un morso a un commesso, otto giorni ai protagonisti dei disordini, tre e una lettera di biasimo per gli insulti sessisti. Sono alcune delle sanzioni inflitte dall'ufficio di presidenza di Montecitorio per i disordini in aula e nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del 29 e 30 gennaio, durante il voto del decreto Imu-Bankitalia.

Quindici giorni a Dambruoso e a 9 deputati Cinque stelle
La pena più consistente è stata inflitta al questore Stefano Dambruoso (Sc), sospeso per 15 giorni dalla Camera per aver colpito al volto la deputata di M5S, Loredana Lupo, nel corso della seduta del 19 gennaio. Stessa sorte per i deputati che, nelle giornate del 29 e del 30 gennaio 2014, hanno impedito o tentato di impedire le sedute della commissione Affari costituzionali e della commissione Giustizia o lo svolgimento di votazioni. Quindici giorni anche per Ferdinando Alberti, Laura Castelli, Diego De Lorenzis, Ivan Della Valle, Alessandro Di Battista, Vittorio Ferraresi, Matteo Mantero, Girgis Giorgio Sorial e Simone Valente.

In totale 18 giorni a di Battista per la lite con Speranza (e non solo)
Dieci giorni di sospensione, poi, al deputato 5 stelle Alessandro Di Battista per l'accesa discussione avuta con il capogruppo del Pd, Roberto Speranza, nella sala stampa di Montecitorio dove ha impedito al capogruppo Pd di fare le sue dichiarazioni davanti alle telecamere. Questa sanzione si va a sommare agli otto giorni avuti per gli incidenti in commissione. Dunque 18 giorni in totale per Di Battista.

Dodici giorni per un morso, 10 per i disordini
Una sospensione di 10 giorni é stata inflitta ai 23 deputati di M5s protagonisti dei disordini in aula alla Camera il 29 gennaio durante il voto del decreto Imu-Bankitalia. Salgono a dodici i giorni per Silvia Benedetti che nel corso del parapiglia diede un morso a un commesso sull'avanbraccio. Ai deputati che hanno gravemente turbato i lavori dell'Assemblea, occupando i banchi del Governo per portare la loro protesta sotto al banco della Presidenza, è stata irrogata l'interdizione per dieci giorni di seduta . Nel mirino i deputati Ferdinando Alberti, Massimo Artini, Massimo Enrico Baroni, Sergio Battelli, Paola Carinelli, Andrea Cecconi, Claudio Cominardi, Davide Crippa, Ivan Della Valle, Massimo Felice De Rosa, Vittorio Ferraresi, Luigi Gallo, Mirella Liuzzi, Loredana Lupo, Matteo Mantero, Paolo Parentela, Daniele Pesco, Fabio Rampelli, Paolo Nicolò Romano, Simone Valente, Stefano Vignaroli e Alessio Mattia Villarosa.

Sospensione di otto giorni per i disordini
Una sospensione di otto giorni per i deputati del M5s protagonisti dei disordini avvenuti nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera il 29 e 30 gennaio. La sanzione ha colpito otto deputati: Dino Ferdinando Alberti, Laura Castelli, Diego De Lorenzis, Ivan Della Valle, Alessandro Di Battista, Matteo Mantero, Giorgio Sorial e Simone Valente.

De Rosa sospeso tre giorni per gli insulti sessisti alle deputate Pd
Tre giorni di sospensione e una lettera di biasimo, invece, è la sanzione irrogata dall'Ufficio di presidenza della Camera a Massimo de Rosa, il deputato del M5S che rivolse insulti sessisti alle deputate del Pd il 29 gennaio.

Sanzioni scaglionate per non intaccare la rappresentatività del M5S
E visto che le sanzioni sono soprattutto indirizzate verso deputati del M5S l 'Ufficio di Presidenza ha stabilito di scaglionarne la decorrenza, per evitare che sia intaccata la rappresentatività del Gruppo. La decorrenza è differita dopo il 10 marzo 2014, in ragione dei lavori parlamentari previsti per la prossima settimana che includono l'esame della legge elettorale.

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