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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2014 alle ore 10:54.
L'ultima modifica è del 27 febbraio 2014 alle ore 23:16.

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«Io da domenica blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani non potranno girare». È l'annuncio choc del sindaco di Roma Ignazio Marino a Radio 24, nel corso della trasmissione Mix 24 di Giovanni Minoli. Il primo cittadino della Capitale questa mattina ha parlato di che cosa farà senza il Salva Roma, dopo il ritiro del decreto che al suo interno conteneva norme per mettere al sicuro i conti della Capitale. Attualmente non ci sono i soldi per i servizi essenziali, dai trasporti, agli stipendi, agli asili.

Nuovo decreto per la Capitale
Poi nel tardo pomeriggio ha moderato i toni. «Ho parlato oggi con Renzi, Delrio e altri ministri: credo si stia lavorando nella direzione auspicata da tutti, ovvero che Roma abbia le risorse per svolgere il suo ruolo di capitale d'Italia». Il decreto che domani andrà in Consiglio dei ministri prevede una messa in sicurezza del bilancio di Roma e l'apertura di un tavolo di confronto tra Mef, Governo e Roma Capitale per trovare la sintesi di un piano di rientro che metta al sicuro le finanze capitoline.

Stoccata di Renzi: Marino cambi i toni
Nel tardo pomeriggio al sindaco di Roma era giunta la stoccata del premier. Parlando alla direzione del Pd Renzi ha confermato che il governo domani varerà il decreto sugli enti locali per affrontare i problemi di Roma, ma tutti devono avere un linguaggio diverso. «Domani il governo approverà il decreto sugli enti locali, chiamiamolo così. Ma dobbiamo anche noi abituarci a avere un linguaggio diverso. Le preoccupazioni che ha esposto il sindaco Marino sono comprensibili, i toni che ha usato no». Già in mattinata era trapelata l'irritazione di palazzo Chigi per i toni usati da Marino. «Il governo sta lavorando per risolvere con urgenza un problema non creato da noi», avevano spiegato fonti di Palazzo Chigi aggiungendo che tra premier e sindaco c'era stata una telefonata «energica». «Ma questi toni sono inammissibili», era già il senso della telefonata che Renzi ha fatto al primo cittadino di Roma.

Mancano all'appello 485 milioni
Roma senza un nuovo decreto rischiava il default, perché mancavano all'appello 485 milioni di euro che, con il Salva Roma sarebbero stati «scaricati» sulla gestione commissariale: 320 nel bilancio (già approvato) 2013 e altri 165 in quello (da fare) del 2014.

Basta chiacchiere, servono fatti
«Il Governo deve dire con chiarezza se ci dà gli strumenti legislativi per risanare una volta per tutte», ha dichiarato questa mattina Marino a Mix 24. «Roma deve poter spendere solo ed esclusivamente i soldi che ha. Non è più il periodo delle chiacchiere, è il periodo dei fatti».

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