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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2014 alle ore 06:41.

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Nuovo dossier urgente sulla scrivania del neoministro, Stefania Giannini. Il Consiglio di stato, con un parere, si è espresso sulle graduatorie dei docenti precari e ha "bacchettato" il ministero dell'Istruzione per il trattamento finora riservato ai professori in possesso del diploma di scuola o di istituto magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002.
I giudici amministrativi, dando corso a un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, con il parere 4929 della seconda sezione hanno evidenziato come questo titolo sia da considerarsi «abilitante ex lege», e quindi ai docenti che lo posseggono deve essere riconosciuto il diritto a essere inseriti nella seconda fascia delle graduatorie di insegnamento (quella cioè riservata ai professori abilitati, ma non inseriti nella prima fascia, che è invece quella delle graduatorie a esaurimento, che non vengono pertanto toccate). In questi anni invece, e fino all'istituzione della laurea in «Scienza della formazione», il dicastero di Viale Trastevere ha consentito l'inserimento dei docenti con abilitazione magistrale nella sola terza fascia delle graduatorie di istituto (quelle cioè utilizzate direttamente dai presidi per assegnare le supplenze). Un trattamento penalizzante, che ora il Consiglio di stato, annullando il Dm 62 del 2011, dispone di rivedere.
I ricorrenti sono poco più di 200, ma la decisione, secondo i primi calcoli del Miur, interessa circa 55mila professori diplomatisi prima del 2001-2002; e, soprattutto, rischia di avere ricadute importanti perché si intreccia con i nuovi percorsi abilitanti (i corsi di laurea a ciclo unico quinquennale abilitanti in scienze della formazione primaria e i «Pas», istituiti a marzo 2013 e riservati ai docenti a tempo determinato forniti del solo diploma magistrale conseguito entro il 2002 con almeno tre anni di servizio) e, quindi, con l'aggiornamento delle graduatorie (si fa ogni tre anni) che dovrebbe partire da maggio-giugno (comunque prima dell'estate).
Dopo numerosi stop e rinvii, sono in procinto di partire i «Pas» per infanzia e primaria, con l'obiettivo di sfornare nuovi abilitati (soprattutto tra i precari "storici"). Abilitazione che comunque non equivale a "posto di lavoro", visto che in base alla normativa vigente serve un concorso, essendo le graduatorie a esaurimento chiuse per legge (nelle quali attualmente ci sono ancora circa 165mila precari in attesa di stabilizzazione).
Del parere del Consiglio di stato dovrà tener conto il Dpr da predisporre per risolvere la questione. Non si può, però, tergiversare: ai piani alti del dicastero di Viale Trastevere il problema è, infatti, considerato urgente. Riconoscere l'abilitazione a 55mila diplomati magistrali, e quindi consentire l'ingresso in seconda fascia delle graduatorie, equivarrebbe di fatto a stoppare l'avvio dei «Pas». Non solo. Una così massiccia presenza in seconda fascia provocherebbe un ulteriore effetto di bloccare eventuali assegnazioni di supplenze ai laureati in «Scienza della formazione primaria» per molti anni.

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