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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2014 alle ore 06:41.

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NEW YORK
Barack Obama ha presentato una proposta di budget per il 2015 che difende le sue priorità politiche, il sostegno ai ceti medi e bassi con crediti d'imposta e investimenti pubblici, accompagnandole con riforme delle imposte per le aziende e nuove tasse sui redditi più alti. La Casa Bianca, grazie alla crescita dell'economia e alle nuove entrate, prevede anche che il deficit federale torni ai livelli pre-crisi, sotto il 2% del Pil, entro il 2018 e scenda fino all'1,6% entro il 2024.
Il piano di Obama lancia un guanto di sfida ai repubblicani e difficilmente molte delle proposte, soprattutto di spesa e nuove imposte care ai democratici, verrannno approvate dal Congresso. A novembre sono in programma le elezioni parlamentari e la campagna politica dovrebbe accentuare le differenze tra i partiti. Anche se non sono prevedibili gravi impasse, dopo che nei mesi scorsi è stato raggiunto un accordo-quadro biennale sul budget che tutte le parti si sono impegnate a rispettare.
Obama, nell'ambito di un budget da 3.900 miliardi con la spesa in aumento di 350 miliardi rispetto all'anno in corso, ha previsto un rafforzamento dei crediti d'imposta per i lavoratori, in particolare le famiglie senza figli, per un costo stimato in 60 miliardi in dieci anni. Nei progetti di Obama è contemplato anche il già annunciato aumento del salario minimo, da 7,25 dollari a 10,10 dollari l'ora, negli appalti federali. E aumenti degli investimanti in infrastrutture, costruzioni, innovazione manifatturiera e istruzione. Un nuovo pacchetto da 56 miliardi riguarderà sicurezza e ricerca sanitaria.
Nel capitolo delle imposte sono previste nuove entrate per mille miliardi in dieci anni, risultato anzitutto di un maggior prelievo sui redditi più elevati. Verrebbero ridimensionate le deduzioni possibili e sarebbe introdotta la “Buffett Rule”, vale a dire una soglia minima per l'aliquota effettivemente pagata. Riforme delle tasse sulle imprese, con la lotta all'elusione intermazionale e una riduzione dell'aliquota formale dal 35% al 28%, dovrebbero generare aumenti del 35% del gettito già l'anno prossimo a 449 miliardi. In dieci anni dalle multinazionali dovrebbero arrivare cento miliardi in più in tasse.
Tra gli aspetti più controversi c'è anche il budget del Pentagono. Obama propone un aumento di spesa da 11 miliardi nel 2015 a 623 miliardi, seguito tuttavia da un taglio complessivo di 39 miliardi nel 2016, con nuove risorse destinate in particolare alle nuove minacce di cibersicurezza.
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