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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2014 alle ore 18:27.
L'ultima modifica è del 06 marzo 2014 alle ore 20:35.

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Nella foto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi (Ansa)Nella foto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi (Ansa)

L'Antitrust ha ritenuto non sussistere alcuna situazione di incompatibilità nella carica di governo ricoperta dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, secondo la normativa in materia di risoluzione dei conflitti di interesse. Lo comunica il Mise.
Il ministro Guidi peraltro, subito dopo la sua nomina, si è dimessa da tutte le cariche aziendali e dagli incarichi ricoperti.

Guidalberto Guidi: sono amico di Manes da 20 anni
Intanto Guidalberto Guidi, padre del ministro dello Sviluppo economico, in merito alle anticipazioni dell'articolo dell'Espresso pubblicate oggi sulle agenzie di stampa, rivendica di essere legato da un'amicizia ventennale a Vincenzo Manes, uno dei finanziatori delle Fondazione Open, che fa riferimento a Matteo Renzi. «Vorrei precisare che sono amico di Manes da oltre 20 anni, una persona che stimo come imprenditore e come filantropo», afferma in una nota il presidente di Ducati Energia, rispondendo a un articolo dell'Espresso in cui si fa notare che Manes é «amico intimo e sponsor del premier», ma fino a due anni fa era anche socio dei Guidi con il 37,5% dell'azienda bolognese. La famiglia del ministro - ricostruisce il settimanale - riacquistò la quota nell'ottobre del 2011 per 3,8 milioni di euro ma, un anno dopo, la finanziaria pubblica Simest rilevò il 15% di Ducati Energia per 8 milioni di euro. Solo «una apparente contraddizione», secondo Guidalberto Guidi: «Si tratta - spiega - di due operazioni molto diverse. Manes ha deciso di cedere la sua residua quota di minoranza in Ducati Energia, realizzando suppongo una plusvalenza rispetto ai valori a cui l'aveva in carico, in considerazione anche del fatto che tale partecipazione non dava dividendi né voce in capitolo nella gestione. Simest invece é entrata nel capitale della società avendo la garanzia del rientro integrale del capitale nel 2017, ricevendo inoltre ogni anno un rendimento del 7%». Simest - precisa ancora il presidente di Ducati Energia - é una società della Cassa depositi e prestiti e adempie al «compito istituzionale di favorire l'internazionalizzazione della nostre pmi». Proprio grazie all'espansione all'estero, conclude il padre del ministro, Ducati Energia «registra un costante incremento dei risultati» ed é passata dai 112 milioni di euro di fatturato del 2010 a 127 milioni nel 2013; nel 2014, il gruppo prevede di raggiungere i 150 milioni.

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