Dalla casa alla malattia, tutte le regole per convivere sotto lo stesso tetto senza sposarsi
«La Convivenza, regole e tutele della vita insieme» è il titolo della guida per il cittadino realizzata dal Notariato e 11 associazioni dei consumatori: ecco i loro consigli alle coppie di fatto su come gestire i patrimoni
di Dario Aquaro e Michela Finizio
8. Guida per le coppie di fatto / La casa in caso di separazione

Il contratto serve anche a definire i reciproci rapporti patrimoniali in caso di cessazione della convivenza, per evitare discussioni e rivendicazioni. Non possono essere invece disciplinati i rapporti successori, perché in Italia c'è il divieto dei patti in materia: come sottolinea il Consiglio nazionale del Notariato – che ha dedicato un "open day" al tema dei contratti e presentato una guida alla convivenza – si può disporre dei propri beni attraverso il testamento inserendo eventuali clausole a favore del convivente more uxorio (ad esempio, istituzione di erede del convivente; legato del diritto di abitazione in favore del convivente; legato del diritto di abitazione e del diritto di prelazione).
Naturalmente le prospettive ereditarie vanno viste in relazione alla consistenza patrimoniale e nei limiti di "legittima", che in Italia è particolarmente invasiva. Il contratto di convivenza disegna dunque un "abito" giuridico a misura delle esigenze delle persone che decidono di vivere insieme, le cui situazioni sono diverse e vanno perciò esaminate caso per caso. «Pensiamo all'ipotesi di una coppia in cui uno dei conviventi sia l'unico proprietario della casa, dove vive anche il figlio minore del partner – dice Roveda – se vuol dar loro delle garanzie, lasciando però comunque la casa ai propri eredi, può prevedere un diritto di abitazione a favore del partner, ma anche del figlio: magari fino a che questi non abbia raggiunto l'indipendenza economica».
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