Dalla casa alla malattia, tutte le regole per convivere sotto lo stesso tetto senza sposarsi
«La Convivenza, regole e tutele della vita insieme» è il titolo della guida per il cittadino realizzata dal Notariato e 11 associazioni dei consumatori: ecco i loro consigli alle coppie di fatto su come gestire i patrimoni
di Dario Aquaro e Michela Finizio
2. Guida per le coppie di fatto / Il certificato di stato di famiglia per dimostrare la convivenza

L'unico documento che attesta legalmente la convivenza è il certificato di stato di famiglia che deve essere richiesto all'ufficio anagrafe del comune di residenza. L'attuale normativa in materia stabilisce, infatti, che "agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune". Questa certificazione non è sempre stata ritenuta di per sé sufficiente ai fini del riconoscimento di uno specifico diritto a favore del convivente, soprattutto quando è necessario dimostrare una stabilità della convivenza e una reciproca solidarietà tra i conviventi.
Ad esempio è stato riconosciuto anche al convivente il diritto al risarcimento da fatto illecito concretizzatosi in un evento mortale, con riguardo sia al danno morale che a quello patrimoniale, a condizione però che sia fornita la prova di uno stabile contributo economico dato in vita dal defunto al convivente e che risulti concretamente dimostrato il rapporto di convivenza, caratterizzato da stabilità e da mutua assistenza; prova per la quale non sono stati ritenuti sufficienti né le dichiarazioni rese dagli interessati con atto di notorietà, né le indicazioni fornite dagli stessi alla pubblica amministrazione per fini anagrafici. Va segnalata, inoltre, la tendenza di molti comuni a istituire registri locali sulle convivenze.
Ovviamente, l'iscrizione a tali registri non attribuisce ai conviventi diritti specifici: il riconoscimento di diritti (patrimoniali e/o successori), in mancanza di esplicita volontà delle parti, è competenza esclusiva della legislazione statale (che, peraltro, attualmente li riconosce solo alle persone coniugate). I comuni, tra l'altro, non hanno alcuna potestà legislativa. Tuttavia, l'iscrizione a questi registri potrebbe rivelarsi utile proprio per dimostrare lo status di convivente, in tutti quei casi nei quali norme di legge ovvero la giurisprudenza riconoscono particolari diritti anche ai conviventi.
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