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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2014 alle ore 08:17.

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Mossa a sorpresa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nel processo a New Delhi. I due fucilieri della Marina militare hanno presentato una richiesta («petition») alla Corte suprema. In sostanza, contestano il disconoscimento della loro «immunità funzionale»; non riconoscono la giurisdizione indiana sull'attività internazionale antipirateria; respingono come illegittimo il ricorso alla Nia (la polizia antiterrorismo) nelle indagini dopo la rinunciato dell'India al Sua Act, la legge antiterrorismo. Pende, inoltre, la richiesta di ritorno in Italia di Latorre e Girone, in attesa che sia definito il capo di imputazione e fino alla sentenza.
La scelta tattica della difesa dei due fucilieri innesca così un meccanismo di rallentamento della vicenda processuale. Non espone, peraltro, il governo italiano, essendo una scelta individuale dei due marinai e del loro legale.
Un indirizzo intrapreso comunque in coerenza con le ultime scelte dell'esecutivo italiano: il ritiro «per consultazioni» dell'ambasciatore in India, Daniele Mancini, e, con l'inizio di una fase di internazionalizzazione della crisi, la decisione di mantenere senza ulteriori mosse il proprio sostegno ai due fucilieri nel processo a New Delhi. In questo scenario c'è anche l'iniziativa dell'inviato del governo, Staffan de Mistura, di non tornare per il momento a New Delhi né per contatti diplomatici né per assistere alle sedute della Corte Suprema.
L'obiettivo finale è annunciato dal ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, che ieri ha chiamato il collega indiano Salman Khurshid: «Stiamo facendo il possibile per fermare il processo in India di cui non riconosciamo la giurisdizione» ha detto la titolare della Farnesina.
Il secondo fronte italiano, più volte e da più fonti annunciato, è il ricorso a un arbitrato internazionale, procedura comunque complessa e delicata. Uno scenario che deve trovare in linea concorde e univoca il ministero degli Esteri, il dicastero della Difesa guidato da Roberta Pinotti e l'Avvocatura dello Stato.
La Corte suprema adesso dovrà decidere sulle vertenze preliminari, a partire dal conflitto tra accusa e difesa sulla legittimità di ricorrere alla Nia senza che sia utilizzata la Sua Act. Una decisione del massimo tribunale indiano potrebbe arrivare verso il 20 marzo.
M. Lud.
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