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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2014 alle ore 13:09.
L'ultima modifica è del 11 marzo 2014 alle ore 13:28.

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Per i proprietari di immobili in affitto che oggi volessero optare per la cedolare secca, indipendentemente dalle nuove misure allo studio del Governo, è già in vigore dal 1° gennaio 2013 il regime facoltativo: in sostanza sui redditi da locazione è prevista un'imposta (del 21% o del 15%, a seconda del tipo di contratto, libero o concordato) sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell'immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non pagano l'imposta di registro e l'imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.

La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell'opzione, l'aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall'Istat dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell'anno precedente.

Il calcolatore della cedolare secca, elaborato dal Sole 24 Ore, tiene conto della riduzione dal 19 al 15% dell'aliquota applicata in caso di contratto concordato, così come previsto dal Dl approvato dal Governo il 28 agosto 2013. Si tiene anche conto della riduzione dal 15% al 5% della deduzione forfettaria per i contratti d'affitto a tassazione ordinaria (non in cedolare), entrata in vigore dal 1° gennaio 2013.

Vai al calcolatore della cedolare secca

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